Marotta derby Champions League
Beppe Marotta con Steven Zhang (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images )

“È un bene siano arrivate le proprietà straniere, penso a Milano nel momento in cui sono venute meno proprietà come quelle legate a Berlusconi e Moratti. Zhang ha profuso energie finanziarie notevoli, ha versato circa 800 milioni di euro nel club. Poi accanto al sostegno finanziario deve esserci una grande capacità nel creare una squadra vincente anche dietro le quinte, nel management”. Lo ha detto l’ad dell’Inter Giuseppe Marotta, intervenuto all’evento Brave New Sport organizzato da Infront. 

“Differenze tra lavorare per società italiana e straniera? La Juventus ha la stessa proprietà da 100 anni, un fatto crea dei valori aggiunti difficili da avere da altri parte, a partire dal senso di appartenenza. Oggi all’Inter invece subiamo il fatto che siano cambiate tre proprietà in otto anni, questo porta al fatto che il management sia cambiato più volte e ci sia stata instabilità maggiore”, ha aggiunto Marotta.

Al centro dell’evento c’era soprattutto l’impatto della tecnologia nello sport. “Quando ho iniziato era un calcio molto romantico con il modello del mecenate che prendeva a cuore il destino di club. Allora l’innovazione fu la moviola, poi gradualmente è iniziata ad introdursi la tecnologia, anche perché nel frattempo è cambiato il modello delle società, passante dal mecenatismo al business”.

“E Evidente che tecnologia ci può e ci deve dare una mano: oggi abbiamo a che fare col Var, che non debella al 100% gli errori arbitrali ma aiuta a limitarli ed è un grande passo in avanti. C’è la GLT, un altro passo importante. E poi tutta la parte strettamente agonistica, come quello legato alle statistiche e agli algoritmi, attraverso soprattutto la match analysys rappresenta un ruolo importante nell’organizzazione. Oggi tutti i club hanno al loro interno circa 20 match analisti, il tema è di grossa attualità. Poi c’è aspetto scouting, mentre prima si andava solo a vedere le partite, oggi c’è una organizzazione diversa che permette di seguire a distanza da monitor. Oggi ci sono una serie di innovazioni che anche un dirigente datato come me deve tenersi stretto”.

“La tecnologia nelle varie discipline oggi ti aiuta anche a diventare più atleta. Ma non bisogna mai perdere di vista il core business, il gioco del calcio resta fondamentale: se consideriamo una società di calcio come global entertainment company, lo spettacolo deve essere garantito. La tecnologia sicuramente porterà novità importanti. Non dobbiamo dimenticarci che spettacolo è essenza modello di business, dobbiamo valorizzarlo anche attraverso tecnologia. Da qui si parte anche nell’ottica dell’aumento dei ricavi. Io sono per innovazione che aumenti il livello dello spettacolo, che oggi è retrocesso se facciamo riferimento al calcio italiano. Auspico che tecnologia possa aiutarci a gestire meglio l’azienda”, ha concluso.

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