Sfuma l’ipotesi di un ruolo nel nuovo Governo per Paolo Scaroni, presidente del Milan. Ieri il nome dell’ex ad di Eni era emerso tra i papabili per un ruolo legato all’energia, un ministero o quantomeno un commissario.
Tuttavia, come spiega Repubblica, Scaroni non fa già più parte della rosa dei papabili, nonostante la volontà di Berlusconi appunto di affidargli un ruolo sull’energia: Fratelli d’Italia, però, ha risposto picche.
Tra gli altri temi, in particolare verso il nuovo governo la discussione politica riguarda i nuovi presidenti di Camera e Senato, anche se il rischio, spiega il quotidiano, è di una serie di votazioni a vuoto. Lo scontro riguarda soprattutto la presidenza del Senato: la Lega spinge per Roberto Calderoli, mentre per Fratelli d’Italia ha nuovamente sottolineato che «il nome forte in campo per la presidenza del Senato resta quello di Ignazio La Russa».
Tra gli altri temi, anche il Ministero dell’Economia, su cui l’ipotesi sarebbe quella di Giancarlo Giorgetti, già Ministero dello Sviluppo economico. E la Lega ha dato l’ok: «Per la Lega sarebbe motivo di grande soddisfazione e orgoglio occuparsi con un ruolo rilevante anche di Economia e finanze». L’alternativa è il ritorno al Mef di Domenico Siniscalco, con Giorgetti che a quel punto dovrebbe accontentarsi del ruolo di vice.
Si attende il faccia a faccia a tre, Berlusconi-Meloni-Salvini, previsto per oggi. Il Cavaliere ieri è arrivato nella Capitale, ma a Villa Grande ha ricevuto solo il segretario della Lega. Mezz’ora di chiacchierata, per ribadire i desiderata azzurri sui dicasteri, mentre Meloni continua a ridurre al minimo apparizioni e uscite. «Il nostro sarà il governo più politico di sempre», si è limitata a dire ieri. «I governi sono politici quando hanno un mandato popolare».