«Zhang ha pochi beni»: ecco perché i creditori vogliono lo stipendio dall'Inter

La ricerca di beni e patrimoni di Steven Zhang su cui rifarsi ha portato i creditori fino a Milano. Nei giorni scorsi, infatti, è tornata agli onori delle cronache la…

quanto guadagna zhang

La ricerca di beni e patrimoni di Steven Zhang su cui rifarsi ha portato i creditori fino a Milano. Nei giorni scorsi, infatti, è tornata agli onori delle cronache la causa di alcuni creditori nei confronti del presidente dell’Inter, che deve ripagare oltre 250 milioni seconod un’ordinanza di un giudice di Hong Kong.

Una situazione che, dicevamo, portato fino a Milano. Il motivo lo ha spiegato l’avvocato Kang Jian, che nella causa rappresenta alcuni creditori, intervistato nelle scorse settimane da Wall Street China. “Abbiamo appreso che i beni personali e di valore detenuti direttamente da Zhang Kangyang (il nome reale del presidente dell’Inter) sono molto rari e l’esecuzione successiva non sarà molto semplice e diretta”, ha detto Kang Jian.

Motivo per cui i creditori si rono rivolti al tribunale di Milano, con l’obiettivo di annullare una delibera del Consiglio di Amministrazione dell’Inter. Il 26 ottobre 2018, infatti, era stato nominato il nuovo CdA del club nerazzurro, con la nomina di Steven Zhang a presidente come successore di Erick Thohir (che è rimasto poi nell’azionariato fino al febbraio successivo, con l’ingresso in seguito di LionRock): per il figlio di Zhang Jindong, come agli altri consiglieri, non era previsto nessuno stipendio e nei suoi quasi quattro anni di presidenza infatti non lo ha mai ricevuto.

Nella delibera con cui l’assemblea degli azionisti nerazzurri ha approvato il nuovo CdA, così, si legge infatti che “ai neonominati Consiglieri (tra i quali appunto Zhang, ndr) non spetta alcun emolumenti ai sensi dell’art. 2389 primo comma del codice civile per la carica di amministratori della Società, dando atto che i nuovi Consiglieri hanno già preventivamente manifestato il proprio consenso a non ricevere alcun compenso in relazione alla carica (fatta eccezione per quanti di essi già intrattengano con la Società un rapporto di lavoro dipendente, i quali già ricevono una remunerazione ai sensi del rispettivo contratto di lavoro)”. 

È questo il punto su cui, ora, i creditori vogliono intervenire: annullando la delibera, costringerebbero l’Inter a definire e versare un emolumento per Steven Zhang, che finirebbe però direttamente nelle tasche dei creditori in Cina, anche se i costi ricadrebbero tuttavia sulle casse della società nerazzurra.