Dalle polemiche al ruolo di azionista nella stessa società, quasi insieme nella stessa causa comune a tinte rossonere. C’è anche la stella dell’NBA LeBron James, all’interno del fondo Main Street Advisor, tra gli investitori che hanno affiancato Gerry Cardinale nell’operazione che ha portato RedBird ad acquisire il Milan. Squadra in cui milita ancora Zlatan Ibrahimovic, che proprio con il numero 23 dei Los Angeles Lakers nel febbraio 2021 si era scontrato riguardo il rapporto tra sport e politica. E chissà l’investimento di LeBron non possa servire anche come occasione per cancellare quelle polemiche.
“Quando si raggiunge un certo status in tanti cadono nell’errore di fare politica”, aveva detto l’attaccante svedese a Discovery + Sweden, in particolare riguardo l’impegno del cestista nelle proteste in America e l’appoggio a Black Lives Matter. “Lui è un fenomeno, ma non mi piace quando le persone che raggiungono un certo status fanno politica. Io gioco a calcio perché sono migliore in quello, se domani voglio iniziare con la politica farò il politico. Suggerisco di rimanere sul proprio percorso e di concentrarsi su quello che si sa fare meglio”.
La risposta della star Nba non si era fatta attendere: “Non c’è modo che io stia zitto di fronte alle ingiustizie e mi limiti allo sport. Io sono parte della mia comunità e ho oltre 300 ragazzi nelle mie scuole che hanno bisogno di una voce e io sono la loro voce. Mi occuperò sempre di temi come l’uguaglianza, la giustizia sociale, il razzismo, l’assistenza medica e il diritto al voto. So quanto è potente la mia voce e la piattaforma da cui parlo e la userò sempre per occuparmi di certe cose, nella mia comunità, nel mio paese e in tutto il mondo. È buffo che lui dica queste cose, perché è lo stesso ragazzo che nel 2018 ha parlato di razzismo in Svezia legato alle sue origini e al suo cognome”.
“Noi atleti uniamo il mondo, la politica divide il mondo”, aveva ribattuto nuovamente Ibrahimovic, tornando dal palco di Sanremo sulla polemica. “Gli atleti devono fare gli atleti, i politici devono fare politici. Nel mio sport ci sono atleti da tutto il mondo e tutti sono benvenuti. Non siamo bravi in altre cose: questo voleva essere il mio messaggio. Nessuno puntava a razzismo”.