Ethereum, Bitcoin nel mirino della CFTC attraverso la proposta del Senato

Cryptosmart, la società italiana nata a Perugia nel 2021, regolarmente iscritta all’OAM, è  una piattaforma dove è possibile acquistare sia Ethereum che Bitcoin tra le varie altre monete in…

Ethereum

Cryptosmart, la società italiana nata a Perugia nel 2021, regolarmente iscritta all’OAM, è  una piattaforma dove è possibile acquistare sia Ethereum che Bitcoin tra le varie altre monete in circolazione, oltre a vari altri servizi presenti come depositare, vendere e staking delle criptovalute.

Al timone di Cryptosmart stanno imprenditori di talento ed operano in totale sicurezza e trasparenza, offrendo anche un servizio di assistenza molto equilibrato e soprattutto in lingua italiana h24 e sette giorni su sette, guadagnando in modo significativo la fiducia degli utenti, vista la sua regolare attività adeguata alla legge.

Le criptovalute recentemente con MICA in Europa hanno un disegno di legge e  ci sono delle regole da seguire come è giusto che sia per tutti i settori della finanza.

Con la nuova regolamentazione alcuni punti vengono molto a favore degli operatori del settore, ad esempio il fatto che qualora un’azienda avesse la regolare licenza in Italia può svolgere con la stessa il suo lavoro in maniera legale anche in tutta Europa.

In America si stanno muovendo più lentamente, ma sembrerebbe che adesso le cose cambieranno in maniera  significativa a tal proposito.

Il disegno di legge del Senato darebbe alla CFTC la supervisione esclusiva di Ethereum e Bitcoin e la proposta introduce regole di regolamentazione e anche una definizione di ciò che potrebbe essere considerato una “merce digitale “.

CFTC (Commodity Futures Trading Commission) gioca un ruolo importante nella supervisione dato che la legge impone anche a broker, custodi, commercianti e strutture di trading che si occupano di materie prime digitali di registrarsi presso di essa oppure subire delle sanzioni qualora non effettuassero tale registrazione.

Questo disegno di legge autorizza la CFTC ad imporre tariffe per gli utenti delle piattaforme di materie prime digitali, che finanzierebbero misure di sorveglianza, ma una cosa fondamentale è che c’è un’attenzione particolare per bandire le pratiche commerciali abusive, impone inoltre la segnalazione di conflitti di interesse ed implementare solidi programmi di sicurezza informatica.

La legislazione richiederebbe che le piattaforme di merci digitali creino un ambiente di fiducia e trasparenza nei mercati finanziari facendo sì che pubblicassero informazioni sulle materie prime con cui trattano, ad esempio il volume degli scambi e la volatilità, rispettando dei standard pubblicitari specifici.

La legislazione è stata accolta in modo positivo, tanto che Peter Van Vlakenburgh, direttore  della ricerca presso il settore Coin Center, ha espresso un sostegno generale al riguardo ma dichiarando le definizioni un po’ troppo ampie: “apprezziamo in generale l’obbiettivo della legislazione”.

Tornando in Italia e di conseguenza in Europa la legislazione è stata accolta altrettanto bene anche perché il settore dell’innovazione della blockchain e tutto quello che ne deriva può dare sviluppi molto interessanti nel futuro e la trasparenza e soprattutto il rispetto delle leggi avvicinano a questo mondo anche le persone che fino adesso lo hanno guardato con diffidenza, secondo il parere degli esperti e in particolar modo di Cryptosmart.

I rischi e le incertezze legati al mondo delle criptovalute non sembrano  intimorire  gli italiani dall’operare nel settore, ma al contrario, le statistiche indicano una attenzione e una propensione all’investimento sempre crescenti.