«Denunciamo come il sindaco Sala e l’amministrazione stiano cercando, con tutti i mezzi, di evitare sia il confronto, sia il giudizio della cittadinanza su un intervento che interessa un bene pubblico e una vasta area della città». È stata questa la dura reazione da parte del Comitato promotore dei referendum contro il nuovo stadio di San Siro dopo bocciatura, da parte del Comune, dei quesiti legati alla richiesta del referendum. A decidere definitivamente, spiega Repubblica, sarà il Collegio dei Garanti, ma intanto i comitati hanno reagito alla notizia.
I portavoce del Comitato Referendum X San Siro accusano infatti il Comune di voler «influenzare » il «parere dei Garanti», con «tesi pretestuose che ricalcano le opinioni dei fondi immobiliari privati, i quali propongono la speculazione edilizia sull’area di San Siro». E non solo: «Preannunciamo, fin da oggi, che non lasceremo nulla di intentato e perseguiremo tutte le azioni legali e politiche per garantire alle cittadine e ai cittadini il diritto democratico di esprimersi».
La raccolta firme ha superato quota 1.400 e, se arrivasse l’eventuale via libera dal Collegio dei Garanti, ne servirebbero 15mila per far votare i milanesi sui due quesiti. Il primo referendum, propositivo, chiede di salvaguardare il Meazza senza un nuovo stadio, avviando un concorso per ristrutturare l’impianto e riqualificare la zona circostante. Il secondo quesito, invece, è abrogativo e chiede di cancellare la delibera della giunta comunale con cui, a novembre, è stato dichiarato l’interesse pubblico riguardo il progetto del nuovo San Siro.
Intanto martedì ci sarà un primo vertice a Roma per quanto riguarda il dibattito pubblico, mentre per il 3 agosto (data tra l’altro entro cui dovrà arrivare il giudizio definitivo dei Garanti) è stata convocata a Palazzo Marino una commissione congiunta Ambiente, Urbanistica, Sport e Olimpiadi, come annunciato il capogruppo di Europa Verde Carlo Monguzzi: «Chiediamo la partecipazione del coordinatore del dibattito pubblico Andrea Pillon e dell’assessore Giancarlo Tancredi affinché ci illustrino procedure, tempi e tutte le questioni sul tavolo. Il Comune deve garantire la possibilità di espressione e partecipazione dei cittadini favorendo lo svolgimento del referendum anche contro il parere dei dirigenti e assicurando che il dibattito pubblico sia autorevole e indipendente».