L’Opa dei Friedkin va in porto: la Roma lascia la Borsa. Tutti i dettagli

Va in porto l’Opa della Roma: i Friedkin hanno superato il 95% del capitale, quota minima per procedere al delisting del titolo del club giallorosso dalla Borsa, chiudendo l’operazione a…

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(Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Va in porto l’Opa della Roma: i Friedkin hanno superato il 95% del capitale, quota minima per procedere al delisting del titolo del club giallorosso dalla Borsa, chiudendo l’operazione a quota 95,9% del capitale con oltre 5,8 milioni di azioni acquistate direttamente e ulteriori 2,5 milioni di azioni acquistate tramite Equita Sim, per un totale di oltre 8,3 milioni di azioni solo nell’ultimo giorno (pari a circa l’1,3% delle quote della società).

A oltre 22 anni di distanza dalla quotazione (avvenuta nel maggio 2000), la Roma quindi si appresta ad uscire dalla Borsa: secondo i tempi tecnici, lunedì partira il piano di squeeze out (meccanismo di Borsa per il quale la società che promuove l’offerta se supera la soglia del 95% ha il diritto di acquisto delle azioni residue), con l’obiettivo che il delisting si completi a settembre quando quindi il club giallorosso diventerà privato. Aver raggiunto il 95,9% aiuterà anche la società nelle operazioni per lo squeeze out, che riguarderanno infatti poco più del 4% del capitale residuo.

Via libera, così, anche al loyalty program per chi ha aderito all’Opa: un programma fedeltà che permetterà a chi ha aderito di avere, oltre a scontistica sul merchandising e accesso prioritario sui biglietti per il derby, tra gli altri vantaggi anche la possibilità una volta l’anno di incontrare il Top Management per conoscere i programmi del club, in sostanza quello che viene ritenuto un passo avanti rispetto all’attuale situazione legata alle assemblee degli azionisti.