Marotta: «Guardiamo ai conti ma Skriniar non per forza sul mercato»

“Skriniar è un giocatore fortissimo, non necessariamente deve essere messo sul mercato, assolutamente no. Abbiamo avuto dei contatti nelle settimane precedenti per una richiesta, tutto sarà valutato però questo fa…

Milan Skriniar (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

“Skriniar è un giocatore fortissimo, non necessariamente deve essere messo sul mercato, assolutamente no. Abbiamo avuto dei contatti nelle settimane precedenti per una richiesta, tutto sarà valutato però questo fa parte delle dinamiche. Il tifoso deve stare tranquillo, la squadra sarà sempre competitiva nel rispetto della fiducia che i tifosi ci hanno dato”. Lo ha detto l’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta nell’intervista “Parla Marotta” a DAZN.

“Abbiamo avuto questo incontro con i tifosi e ne siamo usciti ancora più rafforzati, abbiamo visto una grande passione, abbiamo notato come loro così come chi ha sottoscritto gli abbonamenti ha una grande fede verso i nostri colori. È capibile questo stato, non è una protesta ma un chiarimento. Noi abbiamo detto che da una parte abbiamo l’obbligo di allestire una squadra competitiva, dall’altra anche il dovere di guardare all’equilibrio economico-finanziario”.

“Mi aspetto una stagione aggressiva, ricca di determinazione e ambizioni, ricca di coraggio e di voglia di conquistare trofei. Inter più forte delle altre? È difficile dirlo, credi di aver allestito una squadra forte ma poi devi fare i conti con quanto fatto dalle altre. A mercato concluso potrei fare valutazioni. Io dico che l’Inter deve recitare sempre un ruolo da protagonista, al di là delle altre deve essere competitiva”, ha proseguito.

“Lukaku? È l’occasione per ringraziare i miei collaboratori Piero Ausilio e Dario Baccin, che sono dei grandi professionisti. Devo dire che sono quelle pagine belle del mondo del calcio, dove un giocatore che ti ha lasciato anche improvvisamente sente il bisogno di ritornare tra gli amici a indossare una maglia gloriosa che lo ha portato a vincere lo scudetto. Abbiamo avuto la fortuna, quelle situazioni che portano a una coincidenza di fattori che hanno fatto sì che questo ritorno si potesse realizzare. L’ho trovato diverso, molto più leader, molto motivato. Ho visto un allenamento in cui ha perso una partitella ed era molto arrabbiato, significa attaccamento e sono molto contento che possa far parte di questo gruppo.

“Dybala? Si è parlato tanto, posso solo dire che è un ragazzo serio, un gran professionista ma noi eravamo e siamo a posto in un settore offensivo di grande valore. Non c’era spazio non perché non fosse bravo ma perché non c’era la necessità, tutto è stato strumentalizzato e si rischia di fare brutta figura ma non è così. Oggi l’Inter ha un reparto offensivo di grande valore e celo teniamo stretto. Lo vedo bene a Roma, credo sia piazza ideale per lui perché possa sentirsi a un leader. Non dico erede di Totti, ma può dare soddisfazione ai tifosi con le sue giocate, gli auguro ogni bene”.

“Bremer? Piero Ausilio lavorava da mesi su questa pista, è un grande giocatore. Poi i nostri condizionamenti legati agli equilibri economici-finanziari non ci hanno permesso di arrivare a una conclusione, abbiamo fatto la nostra corsa poi quando arrivano offerte distanti dalla nostra è giusto che il venditore faccia la sua scelta così come il calciatore che è stato un grande professionista. È sfumata una opportunità, ma i manager hanno l’obbligo di tentare di intraprendere strade che hanno anche conclusioni negative, fa parte del gioco”, ha concluso Marotta.