Vezzali: «Ristori al calcio? No a soldi a pioggia: serve piano»

«Le donne hanno dimostrato spesso, nello sport e anche nel calcio, di poter vincere come e più degli uomini. Sono contenta che le calciatrici siano diventate professioniste e credo che…

Ministero dello Sport Vezzali

«Le donne hanno dimostrato spesso, nello sport e anche nel calcio, di poter vincere come e più degli uomini. Sono contenta che le calciatrici siano diventate professioniste e credo che entro fine anno un’altra federazione seguirà l’esempio della Federcalcio». Parole della sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali, che ha toccato diversi argomenti durante un’intervista rilasciata a La Repubblica.

«La presenza femminile è ancora molto limitata nei ruoli dirigenziali. Alle riunioni con le federazioni molto spesso sono l’unica donna», ha aggiunto. Vezzali parla di un successo a proposito dell’interesse verso la Nazionale femminile, «ma nella pratica dobbiamo coinvolgere più persone. Siamo al quintultimo posto in Europa per praticanti sportivi. Gli italiani fanno pochissimo sport, compresi i bambini: sono mamma, vedo i ragazzi ore e ore davanti a tablet e playstation, disincentivati a socializzare dal vivo. Serve buttare giù gli italiani dal divano».

Passando al calcio, il movimento ha chiesto per il professionismo femminile di cancellare la soglia dei 5 milioni di fatturato per le agevolazioni. «Nelle audizioni a novembre Gravina aveva chiesto esattamente la misura che è stata accolta. Della richiesta ho appreso dai media, se farà richiesta ufficiale, la valuterò con attenzione».

E ancora: «Il calcio come altri settori ha sofferto tanto. Siamo intervenuti con molti provvedimenti, dalla sospensione dei termini dei versamenti fiscali e previdenziali alla riforma della legge Melandri per i diritti tv all’estero. Al calcio chiedo un piano industriale: voglio individuare misure mirate, ma niente ristori a pioggia: il sistema era compromesso prima del 2020, stare fuori dai Mondiali non è una novità».

Sul tema delle infrastrutture l’Italia è molto indietro, e nonostante nuove proprietà i progetti per gli stadi non decollano: «Ne ho parlato col presidente della Lega Serie A Casini: istituirò a breve una cabina di regia anche con le leghe del calcio per intervenire sul tema stadi: a bloccare la costruzione di nuovi impianti non sono i soldi ma la burocrazia. Poi, se l’Italia dovesse ospitare gli Europei del 2032 potrebbe essere un’opportunità per rilanciarne la realizzazione».

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