UEFA-Superlega, al via lo scontro alla Corte di Giustizia Ue

Lo scontro tra la UEFA e la Superlega europea (progetto lanciato ormai oltre un anno fa e momentaneamente accantonato nel giro di 48 ore) prende il via davanti alla Corte…

Superlega memorie difensive

Lo scontro tra la UEFA e la Superlega europea (progetto lanciato ormai oltre un anno fa e momentaneamente accantonato nel giro di 48 ore) prende il via davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Una battaglia che potrebbe ridefinire i contorni del calcio del futuro e in ogni caso tirare una linea tra un “prima” e un “dopo”.

Se la Corte riconoscesse le ragioni dei club “ribelli” si avrebbe il via libera per una nuova competizione continentale, senza che la UEFA possa sanzionare i club aderenti. In caso contrario, la UEFA acquisirebbe ancora più potere nella gestione di tutte le competizioni e nell’impedire la nascita di nuovi tornei (anche se restano improbabili sanzioni nei confronti dei promotori della Superlega).

Insomma, secondo quanto riportato da Tuttosport, neanche una vittoria della UEFA potrebbe portare a un’esclusione di Juventus, Barcellona e Real Madrid dalle sue competizioni. In compenso però, la federcalcio europea si ritroverebbe con un potere assoluto in ambito commerciale e i club dovrebbero sottostare alle sue decisioni.

Ma quello della UEFA è effettivamente un monopolio? Dei tratti inevitabilmente ci sono, tra potere organizzativo, legislativo e disciplinare nei confronti delle competizioni. Inoltre l’organo di governo del calcio europeo organizza i tornei, ne commercializza i diritti sportivi e ne redistribuisce i proventi secondo criteri propri. D’altra parte, la specificità dello sport potrebbe rendere indispensabile avere un unico ente a cui fare riferimento, visto che una frammentazione potrebbe essere dannosa al movimento stesso.

Dunque, la Superlega da parte sua cercherà di dimostrare l’effettivo monopolio UEFA e punterà sul fatto che questo impedisca una libera concorrenza interna all’Ue. L’UEFA invece sosterrà che se qualcuno vuole creare tornei alternativi sarà libero di farlo, senza però avere la possibilità di prendere parte alle proprie competizioni.

Oggi si inizia con il dibattimento e a ottobre o novembre potrebbe esserci il parere dell’avvocato generale. Entro fine anno o a inizio 2023 potrebbe arrivare poi il pronunciamento, che diventerà legge per tutti gli Stati dell’Unione europea.

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