Come funziona l’asse tra RedBird e Fenway Sports Group

Nelle scorse settimane è statu ufficializzato il passaggio della maggioranza del Milan dal fondo statunitense Elliott a RedBird Capital, società fondata nel 2014 da Gerry Cardinale. Un’operazione che ha valutato…

Come funziona asse RedBird Fenway
(Foto: PAUL ELLIS/AFP via Getty Images)

Nelle scorse settimane è statu ufficializzato il passaggio della maggioranza del Milan dal fondo statunitense Elliott a RedBird Capital, società fondata nel 2014 da Gerry Cardinale. Un’operazione che ha valutato il club rossonero 1,2 miliardi di euro e che porterà una proprietà già molto attiva nel mondo dello sport, che ha l’obiettivo di valorizzare i propri asset nel medio-lungo periodo.

Il Liverpool Echo, quotidiano della città di Liverpool, ha dedicato un lungo approfondimento a RedBird a seguito dell’affare Milan, ripercorrendo le tappe del lavoro portato avanti in questi anni dalla società di Cardinale con il Fenway Sports Group. La holding – della quale RedBird possiede una quota – controlla il Liverpool dall’ottobre 2010.

L’approccio del Fenway Sports Group da quanto è entrato nel Liverpool è stato quello di assicurarsi che il club di Premier League fosse una storia di successo sostenibile, una società in grado di pagare le proprie spese, di gestire un’impresa redditizia e di essere in grado di reinvestire per raggiungere i successi futuri.

Ma a 12 anni dall’ingresso nel Liverpool da parte di FSG, il loro modello – spiega il Liverpool Echo – è ancora un’anomalia tra i top club, dove ci si aspetta di spendere molto, indipendentemente dagli obblighi finanziari che ciò comporta. Ma in alcuni ambienti si sta abbracciando l’idea di vedere le società calcistiche come aziende redditizie che hanno una moltitudine di flussi di entrate non sfruttate, in particolare con l’avvento di nuove tecnologie e modalità di coinvolgimento delle tifoserie nel mondo.

Se da un lato la pandemia ha visto lo sport fermarsi bruscamente all’inizio del 2020, dall’altro RedBird Capital Partners ha messo a frutto parte del suo considerevole capitale. Nell’estate del 2020 RedBird è entrata nel mercato calcistico europeo, acquisendo una partecipazione di maggioranza nel Tolosa, club tornato in Ligue 1 proprio quest’anno. Ora, invece, l’operazione che ha riguardato il Milan. Ma tornando al rapporto tra FSG e RedBird, cosa ha significato questa partnership per il Liverpool?

Tra gli investitori, RedBird può essere considerata come costruttrice d’impresa. La società utilizza la sua vasta esperienza negli sport statunitensi per trovare il modo di incrementare i flussi di entrate, diventare “Rights Holder” e abbracciare le tecnologie e le tendenze nuove ed emergenti per offrire nuove esperienze ai fan di tutto il mondo, migliorando allo stesso tempo, cosa fondamentale, il flusso di cassa dell’azienda.

Per quanto riguarda il rapporto con FSG e il Liverpool, l’utilizzo del capitale per sostenere il mercato dei trasferimenti non ha mai fatto parte del piano. Vincere un trofeo è sicuramente importante, e questo è l’obiettivo finale, ma le ricchezze che derivano dalla vittoria dei trofei danno solo una spinta a breve termine senza affrontare veramente il problema di come generare quel tipo di entrate anno per anno, consentendo di investire in nuovi giocatori per far sì che i successi avvengano in modo più regolare e sostenibile, grazie al denaro generato come azienda.

Il successo del FSG nel Liverpool nasce sin dalla decisione di incorporare la quota del 2% che LeBron James deteneva nel Liverpool, trasformandola nell’1% di FSG. James è un’icona sportiva e culturale che trascende il suo status di semplice atleta, e il suo forte legame con Nike, il principale partner del Liverpool per la fornitura di abbigliamento, ha aperto il club a nuove fasce demografiche, e James contribuirà a questo rapporto con nuove linee di merchandising.

Quando si parla dei soldi che stanno dietro alle squadre di calcio, le domande sono comprensibilmente incentrate sulla quantità di denaro disponibile per i trasferimenti. Il Liverpool è un marchio globale, la cui rinascita negli ultimi quattro anni, con il ritorno ai vertici del calcio e la conquista dei maggiori trofei, è direttamente correlata all’aumento dei ricavi; questo lo sa bene l’FSG, che sa di dover reinvestire nel successo, come è stato fatto con l’ingaggio dell’attaccante Darwin Nunez.

La posizione di RedBird è quella di aiutare FSG a perseguire opportunità di crescita che forniscano maggior valore ai proprietari dei Reds e che permettano loro di impegnare spese in progetti infrastrutturali che possano avere un impatto diretto sui ricavi a livello di squadra, che poi si trasformano in denaro disponibile per il rafforzamento sul campo.

Lo stesso obiettivo che Cardinale e il suo team si sono posti con il Milan, dato che vogliono mantenere il ritorno al successo dei rossoneri, che il mese scorso hanno vinto il loro primo scudetto dal 2011, e hanno in cima alla loro lista di cose da fare la costruzione di un nuovo stadio che possa diventare il primo vero impianto all’avanguardia, notando la mancanza di stadi moderni e di classe mondiale per ospitare i principali eventi musicali e sportivi nel Paese.

Inoltre, hanno intenzione di sfruttare il rapporto che Milano ha con la moda per trovare il modo di aumentare i flussi di entrate raggiungendo nuove fasce demografiche con il merchandising con il marchio del Milan che può interessare sia i tifosi che il pubblico in generale, proprio come ha fatto il Paris Saint-Germain con il suo marchio Air Jordan e l’appeal globale della città, trasformandola in un marchio di lifestyle.

Ma RedBird, che cercherà di trovare il modo di aumentare i ricavi mediatici della Serie A nelle prossime stagioni, sa che per tutto quello che succede intorno ai suoi confini deve essere la squadra ad avere successo, e questo è ciò che cercherà di ottenere. Tuttavia, la sua attività sarà più in linea con il modo in cui il FSG opera a Liverpool che con quello in cui il QSI opera al PSG. Ci sarà un controllo dei costi e il desiderio di essere sempre in attivo quando si tratta di trasferimenti, cosa che il Liverpool ha sempre avuto come obiettivo sotto FSG.

Fonti hanno dichiarato al Liverpool Echo che l’investimento di RedBird nel Milan è a lungo termine, non si tratta di un’operazione di compravendita di club calcistici per ottenere un rapido profitto. Il loro scopo è ovviamente quello di generare profitti, ma la loro missione è investire a lungo termine e far crescere le aziende in modo organico.

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Pur possedendo ora il Milan insieme al Tolosa, oltre alla partecipazione nel Liverpool indirettamente attraverso FSG e a una piccola partecipazione nel Malaga che potrebbe ancora trasformarsi in qualcosa di più una volta che le attuali controversie sulla proprietà passeranno attraverso i tribunali, per RedBird non è auspicabile creare una multiproprietà come nel caso del City Football Group o di Red Bull. Potrebbero essere aggiunti altri club se ci fosse la possibilità di farli crescere come aziende e di ottenere successi sul campo e se l’opportunità fosse in linea con le loro attività, ma avere un’enorme rete di club interconnessi non è l’obiettivo primario.

Il Fenway Sports Group ha adottato una visione macroscopica delle proprie operazioni e RedBird è stato identificato come un alleato chiave per aiutarli a raggiungere i propri obiettivi. Sebbene a volte sia difficile capire come la crescita di un gruppo proprietario possa giovare alle singole entità sportive, l’investimento di RedBird è stato visto come una sorta di marea che può aiutare a sollevare tutte le barche. La forza dei risultati della proprietà e l’introduzione di nuove idee e capitali freschi permettono di portare a bordo nuovi flussi di entrate a livello di squadra, e questo dà al Liverpool le migliori possibilità di continuare a investire in un successo duraturo e sostenibile.

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