All’indomani delle elezioni, il governo è tornato a concentrarsi sugli interventi più urgenti, tra i quali spicca la proroga dei tempi per l’immatricolazione richiesta da tempo dal Mise per chi acquista automobili non inquinanti con l’ecobonus. Il Consiglio dei ministri ha approvato in tal senso due decreti legge, il primo sul fisco, il secondo su infrastrutture, trasporti e grandi eventi.
La Repubblica spiega che tra le misure più attese c’è sicuramente la norma che allunga da sei a nove mesi il tempo massimo che può passare dalla firma del contratto all’immatricolazione dell’auto, per non far saltare l’incentivo. La proroga è resa necessaria dal fatto che i tempi per la comunicazione della targa del mezzo e del codice fiscale della casa automobilistica si sono allungati sempre di più a causa della mancanza di alcune componenti, a cominciare dai microchip, che bloccano la produzione e frenano le consegne del nuovo.
A seconda del marchio, infatti, la consegna delle vetture oscilla da un minimo di sei mesi a quasi un anno e mezzo dall’acquisto. «Abbiamo dato seguito a un’esigenza sollevata da più parti», ha detto il ministro dello sviluppo Giancarlo Giorgetti, precisando che la norma «non prevede spese».
«L’attuale situazione oggettiva di carenza di alcune componenti ha reso necessario un provvedimento di urgenza per un termine generale più ampio, che viene fissato a 270 giorni. Una norma che non prevede nuove spese. Bene l’accoglimento da parte del governo», ha concluso Giorgetti.