De Siervo: «Il nuovo contratto di Mbappè è il male assoluto»

“Quello che è successo a Parigi con il nuovo contratto di Mbappé non va bene, è il male assoluto. Su questo dobbiamo vigilare”. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato della Lega…

Mbappè stipendio PSG
(Foto: ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP via Getty Images)

“Quello che è successo a Parigi con il nuovo contratto di Mbappé non va bene, è il male assoluto. Su questo dobbiamo vigilare”. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, intervenuto a “La politica nel pallone” su Rai Gr Parlamento, trasmissione condotta da Emilio Mancuso.

“Se nel calcio ci saranno club che continueranno a pagare quelle cifre roboanti, il sistema resterà sempre insostenibile, guidato solo dalla logica di chi ha più soldi, tanto più per le società possedute da Stati e non da singoli imprenditori”, ha osservato il dirigente prima di elogiare il Milan. “Il modello del club rossonero è sano, una crescita ragionata, con investimenti mirati e programmati. Per fortuna nel calcio stanno sempre più entrando dei manager strutturati”.

“Come la Serie A può competere con la Premier League? Dobbiamo fare tutti la nostra parte. Quando sentiamo persone che parlano del pezzotto e di modi illegali di vedere le partite, bisogna chiedere loro di smettere. La pirateria sottrae al calcio italiano oltre 300 milioni l’anno, risorse che verrebbero riservate sui nostri club. Deve finire questo triste primato degli italiani che sono sempre più furbi degli altri: in realtà siamo un paese di scrocconi, una cosa inaccettabile dal punto di vista civile”.

“La vera distanza tra noi e la Premier non è nel territorio nazionale, al momento circa 500 milioni, cifra che verrebbe più che dimezzata senza la pirateria – ha precisato De Siervo – All’estero invece dobbiamo migliorare perché tutti vogliono soltanto il primo campionato della lista, la Premier appunto, che venti anni fa ha deciso di lavorare in modo unito sugli stadi e sul prodotto calcio più in generale. Con la modifica della Melandri sulle norme per la cessione dei diritti all’estero si possono incrementare i ricavi: non in tempi brevi, ma ce la faremo. Serve tempo, non esistono scorciatoie”.