Plusvalenze, secondo grado di giudizio entro fine stagione

Procede in tempi rapidi la maxi indagine sportiva sulle plusvalenze. Il 12, 13 e 15 aprile partirà il processo, a meno di due settimane dai deferimenti che hanno formulato le ipotesi…

Serie A calciatori più costosi

Procede in tempi rapidi la maxi indagine sportiva sulle plusvalenze. Il 12, 13 e 15 aprile partirà il processo, a meno di due settimane dai deferimenti che hanno formulato le ipotesi di incolpazione per le 11 società e i 61 dirigenti coinvolti. A rispondere alle accuse sportive formulate dall’istruttoria dei procuratori, innescata dalla relazione della Covisoc, saranno Juventus, Napoli, Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Chievo, Novara e Delfino Pescara 1936.

Il cuore dell’indagine riguarda l’articolo 31, in base alle possibili «violazioni in materia gestionale ed economica». Ma se il comma 1 parla di «alterazione e falsificazione materiale o ideologica, anche parziale, dei documenti richiesti dagli organi di giustizia sportiva, dalla Covisoc e dagli altri organi di giustizia federale», prevede la sanzione dell’ammenda con diffida, il comma 2 riguarda la possibilità che questa falsificazione sia stata decisiva per l’iscrizione ai campionati, con la possibilità di una penalizzazione di punti o addirittura dell’esclusione dai campionati, come sottolineato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.

Nel secondo comma ricadono soltanto Pisa e Parma, due formazioni di Serie B. Sarà un processo molto veloce, grazie al nuovo codice di giustizia sportiva varato dalla Federcalcio all’inizio dell’era Gravina. La seconda sentenza arriverà verso la metà di maggio, o comunque prima della fine del campionato in corso. Naturalmente mancherà poi l’eventuale grado extrafederale, quello del Collegio di garanzia dello sport presso il Coni. Il processo si svolgerà con l’indagine penale in corso: la procura federale ha ricevuto, per ora, dai pm dell’inchiesta «Prisma» soltanto i due decreti di perquisizione., facenti parte dell’istruttoria sportiva.

La procura federale ha archiviato 11 dei 62 casi, di cui 42 riguardanti la Juventus, ritenendo alcuni valori «congrui». Altri affari, invece, sono rimasti sotto inchiesta, dalle operazioni sull’asse Juve-Genoa, come Rovella e Portanova, e Juve-Samp (Audero) ai cinque calciatori passati dal Napoli al Lille nel momento dell’acquisto di Osimhen. Non è la prima volta che la giustizia sportiva (e anche quella penale) si interessano all’ipotesi di plusvalenze fittizie ma ci si era fermati sull’impossibilità di stabilire il valore oggettivo di un calciatore. Ora, però, la procura federale ha alzato il tiro fino al punto di studiare un modello basato su cinque parametri per giungere alla definizione di una cifra.