La polemica sul nuovo stadio di Milano, che oggi è approdata sulla Gazzetta dello sport con una lettera del leader della Lega Matteo Salvini in cui criticava i “Ni” del sindaco Sala, continuerà a mezzo stampa. “A Salvini risponderò domani sullo stesso quotidiano in riferimento anche a questo paragone calcistico” ha detto il sindaco arrivando al Forum Casa Comune.
“La questione – ha aggiunto – è meno misteriosa di quello che a volte si ritiene e qualcuno vuol fare ritenere, per me è molto lineare. Abbiamo fatto una serie di atti e continuiamo a farne per far sì che questo stadio ci sia – ha sottolineato Sala -. Domani risponderò, e farò riferimento alla carriera di un calciatore citato”.
“Milano merita il nuovo stadio che porterà 1,2 miliardi di investimenti (capaci di cambiare la faccia alla parte occidentale della città), ma se la prospettiva è quella di un estenuante braccio di ferro tra i club e il sindaco Beppe Sala che pronuncia solo dei Nì, meglio correre a Sesto San Giovanni”, aveva scritto il segretario della Lega Matteo Salvini in una lettera inviata alla Gazzetta dello Sport.
A Sesto, scrive Salvini, “l’amministrazione ha già dato il via libera e individuato un’area ad hoc (quella dell’ex Falck) collegata col Duomo in appena 15 minuti di metro. Per Milano sarebbe una beffa dolorosa. Perderebbe Milan e Inter e si ritroverebbe con la Scala del Calcio senza calcio ma affamata di milioni ogni anno per la sola manutenzione ordinaria (oltre al mancato incasso dell’affitto, per un salasso complessivo che lieviterebbe sopra i 10 milioni)”.
“Sala dice che ha altro a cui pensare oltre allo stadio – continua il segretario della Lega -, ma nella triplice veste di leader politico, tifoso e milanese ricordo che la città s’è imposta grazie alla cultura del fare: City Life, Porta Nuova, Garibaldi-Repubblica sono esempi vincenti che hanno piegato i No ideologici di certa sinistra. Milan e Inter hanno proprietà straniere interessate a investire in Italia: giustamente pretendono chiarezza e tempi certi per non vedere lo stesso brutto film andato in onda per lo stadio della Roma. Milano è città internazionale, ambiziosa, coraggiosa e moderna: confermi di esserlo anche dentro Palazzo Marino. Un nuovo stadio, col rifacimento della zona San Siro ed evitando la totale cancellazione del Meazza, è un’opportunità da cogliere. Milano ha fretta e le sue grandi squadre anche”.