Un’inchiesta del quotidiano inglese The Guardian ha scoperto che i lavoratori migranti sono stati costretti a pagare miliardi di dollari in “tasse” di assunzione, solo per assicurarsi un lavoro in Qatar, e partecipare così anche alla costruzione delle infrastrutture dei Mondiali che si terranno tra novembre e dicembre del 2022.
Secondo il quotidiano solo i migranti del Bangladesh in Qatar hanno pagato un totale 1,5 miliardi di dollari, «forse fino a 2 miliardi» (1,8 miliardi di euro circa), tra il 2011 e il 2020 in commissioni, “mazzette” e tasse varie. I nepalesi più di 400 milioni in quattro anni, tra la metà del 2015 e la metà del 2019.
È probabile che il costo totale sostenuto dalla forza lavoro migrante a basso salario del Qatar sia molto più alto perché anche i lavoratori di altri paesi dell’Asia meridionale e dell’Africa pagano tasse molto elevate, scrive The Guardian.
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I migranti provenienti dal Bangladesh e dal Nepal costituiscono circa un terzo dei due milioni di operai stranieri impiegati in Qatar. Pagano commissioni da 3.000 a 4.000 dollari, e guadagnano fino a 275 dollari al mese. Questo significa che devono lavorare per almeno un anno solo per pagare le tasse di assunzione. L’Inchiesta rivela l’entità dello sfruttamento subito da alcuni dei lavoratori più poveri del mondo, nel Paese che ospiterà i Mondiali.
L’addebito delle tasse di assunzione, peraltro, è illegale in Qatar, ma la pratica è diffusa e profondamente radicata. È comune in tutti i paesi del Golfo. I lavoratori spesso devono contrarre prestiti ad alto interesse o vendere terreni per permettersi le tasse, lasciandoli vulnerabili alla schiavitù per debiti – una forma di schiavitù moderna – poiché non sono in grado di lasciare il lavoro fino a quando il debito non è stato ripagato. Molti pagano le tasse conoscendo i rischi ma calcolando che si ripagheranno a lungo termine.
L’inchiesta segue la rivelazione dello stesso The Guardian di febbraio del 2021 a proposito della morte di oltre 6.500 lavoratori immigrati da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka, che hanno perso la vita in Qatar da quando il Paese è stato selezionato per ospitare i Mondiali di calcio. E’ stato calcolato che ogni settimana, dal dicembre 2010, sono morti in media 12 lavoratori immigrati da questi cinque paesi asiatici.