Italia, flop Mondiali: quanto pesa la mancata qualificazione

Italia quanto vale mancata qualificazione Mondiali – Il flop, ora, è completo: l’Italia per la seconda edizione consecutiva non si è qualificata ai Mondiali. Dopo la sconfitta con la Svezia nel…

Italia quanto vale mancata qualificazione Mondiali
La delusione di Bonucci e Jorginho dopo il ko con la Macedonia (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Italia quanto vale mancata qualificazione Mondiali – Il flop, ora, è completo: l’Italia per la seconda edizione consecutiva non si è qualificata ai Mondiali. Dopo la sconfitta con la Svezia nel novembre 2017 che chiuse le porte della Coppa del Mondo in Russia nel 2018, stavolta è arrivato un ko ancora più bruciante, nella semifinale playoff contro la Macedonia. Una mancata qualificazione che avrà anche impatto a livello economico, seppur una cifra netta ed evidente è difficilmente quantificabile, perché i fronti sono diversi: si va dai mancati ricavi per la partecipazione a quelli legati agli aspetti commerciali, oltre ad un impatto complessivo a livello di Paese.

Partiamo, però, da un dato: la FIGC nel suo budget previsionale per il 2022 non aveva considerato la qualificazione al Mondiale. La Federcalcio ha infatti utilizzato un approccio decisamente prudenziale a livello di bilancio, considerando già lo scorso gennaio quindi i dati economici come se gli azzurri avessero mancato la qualificazione, cosa che si è verificata ieri. Di fatto, quindi, il bilancio 2022 non dovrebbe subire eccessivi impatti rispetto a quanto preventivato: il budget previsto parla di un risultato di esercizio stimato in utile per circa 300mila euro, con ricavi per 171,5 milioni e costi della produzione per 170,5 milioni.

Guardando ai precedenti bilanci, i dati degli ultimi esercizi in cui la Nazionale ha partecipato ai Mondiali mostrano come la partecipazione alla Coppa del Mondo abbia portato una decina di milioni immediati nelle casse della Federcalcio.

Rispetto al 2010, ad esempio, nel 2011 nel bilancio federale i ricavi da sponsorizzazione sono scesi di circa 10 milioni di euro, tra corrispettivi+royalties (7,7 milioni di euro in meno nel 2011) e operazioni permutative (2,7 milioni), tutte legate alla partecipazione al Mondiale in Sudafrica del 2010. A questi, inoltre, nel bilancio 2011 sono mancati circa 6,9 milioni di contributi dalla FIFA, legati ai risultati della squadra di Marcello Lippi nella competizione iridata.

Nel 2014, nonostante lo stesso risultato finale (eliminazione nella fase a gironi), la FIGC ha incassato circa 7,8 milioni di euro come proventi FIFA per la partecipazione della squadra al Campionato del Mondo 2014 in Brasile. Proventi a cui si sono aggiunti anche quelli legati alla sponsorizzazione: rispetto al 2013, nel 2014 la FIGC ha registrato infatti circa 2 milioni di euro in più per quanto riguarda le royalties dallo sponsor tecnico, legati quindi al numero di materiale venduto nei negozi.

Italia quanto vale mancata qualificazione Mondiali, i premi FIFA

Resta, così, rilevante l’impatto di quelli che sarebbero potuti essere i ricavi, a partire dai premi FIFA. La FIFA non ha ancora ufficializzato le cifre, ma secondo le indiscrezioni la sola partecipazione varrà come minimo 10,5 milioni di dollari: 2,5 milioni verranno distribuite a tutte le Nazionali, mentre 8 milioni sarà la cifra data a chi viene eliminato nella fase a gironi. Gli eventuali vincitori del torneo possono portare a casa fino a 47,5 milioni di dollari (43,2 milioni di euro)

                             PREMI QATAR 2022
Bonus partecipazione 2,5
Fase a gironi 8
Ottavi di finale 12
Quarti di finale 16
Quarto posto 22
Terzo posto 26
Finalista 32
Campione 45

Cifre in milioni di dollari

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Italia quanto vale mancata qualificazione Mondiali, i ricavi commerciali

Altro tema è quello dei ricavi commerciali. Nel budget per il 2022, la FIGC indica come dato preventivo per i ricavi commerciali e di pubblicità un calo di 9,6 milioni rispetto al 2021, passando da 58,4 a 48,7 milioni. Un decremento “ascrivibile ai bonus derivanti dalla vittoria della Nazionale A agli Europei 2020 ed agli introiti prodotti dall’evento Casa Azzurri” mancanti nel bilancio 2022 rispetto al 2021, con la Federcalcio che inoltre “nell’ottica di un orientamento prudenziale” ha considerato l’ipotesi della mancata qualificazione ai Mondiali e per questo ha “considerati i malus contrattuali che maturerebbero in tale evenienza e il possibile esercizio delle clausole di way-out da parte di alcune aziende sponsor”.

Tuttavia, sottolinea la FIGC, al netto dell’accordo con Puma e dello sponsor degli arbitri, la previsione anche senza Mondiali era quella di incassare dai contratti di partnership 22 milioni di euro, cifra  “decisamente migliorativa rispetto a quella registratasi in occasione della predisposizione del Budget 2018, anno in cui la Federazione dovette acquisire gli effetti derivanti dalla mancata qualificazione al Mondiale di Russia, con un valore riferito alla suddetta categoria di Ricavi che fu di 15 milioni”.

Se questo riguarda il 2022, diverso potrebbe essere il tema per i prossimi anni. L’obiettivo della FIGC è infatti quello di continuare nella sua forte crescita a livello commerciale degli ultimi anni, come anche dimostrato dall’accordo con Adidas che entrerà in vigore dal prossimo 1 gennaio con un valore annuo da circa 30/35 milioni di euro (Puma nel 2022 dovrebbe versare 17 milioni). Tuttavia, sono diversi gli accordi in scadenza alla fine dell’anno e la mancata qualificazione potrebbe anche portare ad una minore valorizzazione del brand a livello commerciale nei prossimi anni, con le aziende che potrebbero rivedere al ribasso le proprie offerte per legarsi alla Nazionale.

Italia quanto vale mancata qualificazione Mondiali, l’effetto sul Paese

Il danno dalla mancata qualificazione, potenzialmente, può riflettersi anche sul Paese. Basti pensare, ad esempio, a quale effetto può avere una gara dei Mondiali in cui gioca l’Italia su locali, ristoranti e bar. Così come può essere rilevante il mancato incasso per l’erario in termini di scommesse: nel 2018 i Mondiali senza l’Italia erano valsi il 6,7% della raccolta complessiva tra gli eventi calcistici nel nostro Paese (614 milioni con gettito erariale per 14 milioni), mentre nel 2014, con gli azzurri presenti, le scommesse sui Mondiali avevano rappresentato il 7,8% del totale (267,8 milioni di raccolta con gettito erariale pari a 10 milioni).

Tuttavia, è difficile stimare un dato rilevante in termini di calo del PIL, come già Confcommercio aveva spiegato per la mancata qualificazione nel 2018: “Per il sistema del calcio italiano la mancata qualificazione alla fase finale dei mondiali costituisce una perdita economica finanziaria che si estenderà su più anni. Il che non implica necessariamente una riduzione apprezzabile del PIL”. Anche perché, aveva aggiunto Confcommercio, “il PIL ha infinte cause determinanti e i campionati mondiali (o europei) hanno comunque un effetto modesto sul sistema economico complessivo”.