Italia, Mancini lascia? In pole Cannavaro-Lippi

«Mi auguro che Mancini continui con noi, che smaltisca in tempi rapidissimi le scorie di questa eliminazione e che ritrovi le energie perché ha un impegno con noi». Al termine…

Italia nuovo Ct
(Foto: ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP via Getty Images)

«Mi auguro che Mancini continui con noi, che smaltisca in tempi rapidissimi le scorie di questa eliminazione e che ritrovi le energie perché ha un impegno con noi». Al termine del fischio finale del match con la Macedonia, che segna la seconda mancata partecipazione consecutiva dall’Italia ai Mondiali, è il presidente della FIGC Gabriele Gravina a provare subito a chiudere una delle notti più buie del nostro calcio.

Ma che Mancini resti sulla panchina della Nazionale – spiega La Gazzetta dello Sport – è tutto da vedere. Per ora il Ct si è lasciato andare a un «vediamo, la delusione ora è troppo grande per tutti per parlare di futuro. Vediamo in questi giorni, ora non saprei davvero cosa dire». Uno stato d’animo comprensibile dopo una cocente eliminazione.

Martedì ci sarà la partita “beffa” con la Turchia, poi si vedrà. «Come la vittoria di luglio scorso credo sia stata la cosa più bella che ho avuto a livello professionale, questa è la più grande delusione. Il calcio è questo: a volte succedono cose incredibili e stasera è successo. Forse non dovevamo neanche essere qui, ma non è questo il punto, ora è difficile anche commentare questa partita, non saprei cosa dire», ha ribadito l’allenatore a fine gara.

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L’intenzione di Gravina è comunque quella di è affidare a Mancini il domani, ma è chiaro che il commissario tecnico ha il suo destino in mano, nel senso che difficilmente la FIGC non asseconderà la sua decisione, qualunque essa sarà: se vedrà le condizioni per proseguire il discorso avviato e sceglierà di restare, il contratto rinnovato quasi un anno fa fino al 2026 (non casualmente, la data del prossimo Mondiale) gli consentirà di lavorare per aprire un nuovo ciclo.

Se invece il Ct considererà chiuso il suo mandato, rinunciando all’incarico, Gravina aprirà, suo malgrado, la ricerca di un successore. E la FIGC avrà tre strade davanti, per disegnare il futuro. La più accreditata porta a Fabio Cannavaro, con Lippi Dt come da antico progetto. Non è un tecnico federale, ma in pochi come lui (136 presenze e più di 13 anni di Nazionale alle spalle) si identificano con l’azzurro e si sente pronto ad una carriera diversa, dopo l’esperienza maturata in Cina.

In alternativa un tecnico esperto, che inizi a lavorare, come aveva fatto Mancini, sulle macerie di un fallimento: la suggestione potrebbe essere Carlo Ancelotti, se fosse disposto a considerare chiuso il suo rapporto con il Real e la panchina della Nazionale come unica esperienza mancante al suo curriculum.

Oppure ancora un tecnico “giochista” come Mancini – conclude la Gazzetta –, un educatore allo stesso tipo di calcio, per dare comunque continuità al lavoro iniziato quattro anni fa. Che ieri ha ricevuto un duro colpo, ma non è stato sconfessato, al di là del risultato.