Il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, sarà in collegamento con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella giornata di martedì 22 marzo. La formula è quella delle grandi occasioni, anche perché il fatto in sé è storico: anche se stavolta sarà in video-call e il presidente ucraino apparirà sui due maxi-schermi, è la terza volta che un capo di Stato estero parla alla Camera, dopo re Juan Carlos e papa Giovanni Paolo II.
Entro le 12 di oggi, i parlamentari dovranno confermare o meno la loro presenza, ma non tutti – spiega La Repubblica – ci saranno, Circa venti i posti resteranno liberi, tra cui i deputati che non hanno votato a favore del decreto Ucraina giovedì scorso o dai senatori che si apprestano a fare lo stesso.
Simone Pillon della Lega ed Enrica Segneri del M5S, che bolla l’intervento di Zelensky come «inopportuno», hanno già confermato la loro assenza. A loro si aggiunge Veronica Giannone, ex grillina, ora a Forza Italia che ha affermato ai microfoni de La Repubblica: «Non sono tra quelli che dicono: allora venga anche Putin. Molti colleghi sono rimasti spiazzati all’annuncio di questo collegamento».
Marcherà visita anche la senatrice del Misto, ex pentastellata, Bianca Laura Granato. Probabile assente anche Matteo Dall’Osso, altro ex M5S ora in FI, che spiega: «Sono orientato a non esserci, si dà visibilità solo a una parte. Anche Putin in Aula? Chi lo chiede fa bene!». Si sfila pure Emanuele Dessì, sempre ex Movimento, ora nel Partito comunista, appena tornato dalla Bielorussia, dove ha incontrato i luogotenenti di Lukashenko.
Il senatore Gianluigi Paragone, che dopo i 5 Stelle ha fondato Italexit, ha già detto: «Alla Camera né Zelensky, né Putin». Complicata la presenza di Vito Comencini della Lega, che fino a qualche giorno fa rilasciava dichiarazioni dalla Russia, dicendosi pronto a partire per il Donbass. L’intervento durerà circa un quarto d’ora e verrà trasmesso dai Rai1, preceduto da due minuti a testa per Fico e la presidente del Senato Casellati. Successivamente parlerà il premier Mario Draghi.
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