Perché UK e Irlanda hanno rinunciato ai Mondiali 2030

Il Regno Unito e l’Irlanda hanno deciso di abbandonare i piani per ospitare il Mondiale di calcio che si terrà nel 2030 e di concentrare i loro…

Perché UK e Irlanda rinunciano ai Mondiali
Lo stadio di Wembley (Image credit: Depositphotos)

Il Regno Unito e l’Irlanda hanno deciso di abbandonare i piani per ospitare il Mondiale di calcio che si terrà nel 2030 e di concentrare i loro sforzi sull’Europeo del 2028, che potrebbe vedere anche l’Italia come candidata. Una scelta che lascia così quella di Spagna e Portogallo come unica proposta (congiunta) da parte della UEFA per la rassegna iridata.

Tra le altre candidature, non ancora ufficialmente confermate, si parla anche di una doppia offerta da parte di Argentina e Uruguay, con l’eventuale unione di Paraguay e Cile. L’obiettivo era quello di riportare la Coppa del Mondo proprio in Uruguay a cento anni dalla prima edizione della manifestazione, che si tenne nel 1930 in una sola città: Montevideo.

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Perché UK e Irlanda rinunciano ai Mondiali – I timori dei due Paesi

Dietro la rinuncia di Regno Unito e Irlanda si nascondono però diversi aspetti interessanti di politica sportiva, che conducono tutti all’incertezza dell’esito della candidatura da parte della Football Association (la Federcalcio inglese). Ai due Paesi coinvolti sarebbe stato suggerito di rinunciare, perchè un’offerta alla FIFA sarebbe stata troppo rischiosa. Il timore è che la proposta possa essere bocciata sulla scia di accordi politici intenzionati a portare la Coppa del Mondo in nuovi territori.

Non solo. Il principe William, attuale presidente della Federcalcio inglese, ha anche dichiarato che sarebbe riluttante a essere protagonista di una nuova proposta per ospitare per la Coppa del Mondo se ci fosse un’alta probabilità di sconfitta, dopo l’esperienza negativa fatta registrare con la campagna per portare la competizione in Inghilterra nel 2018, quando il Mondiale fu assegnato alla Russia.

Perché UK e Irlanda rinunciano ai Mondiali – Lo scontro sui Mondiali biennali

Queste due condizioni hanno suggerito che una candidatura per gli Europei del 2028 avesse più margini di successo, considerando inoltre che l’Inghilterra si è apertamente schierata contro la proposta – sostenuta con forza dal presidente della FIFA Gianni Infantino – di organizzare i Mondiali ogni due anni. Il CEO della Football Association Mark Bullingham si era affiancato alla posizione della UEFA, sottolineando: «Non crediamo che si realizzeranno mai (i Mondiali ogni due anni, ndr)».

In sostanza, in questo viaggio il Regno Unito ha deciso di prendere le parti del presidente della UEFA Aleksander Ceferin, che di Infantino è diventato il primo antagonista. «Nel congresso FIFA, Europa e Sudamerica hanno insieme 65 voti, che non sono sufficienti, ma UEFA e CONMEBOL hanno dichiarato con chiarezza che non parteciperanno mai a una Coppa del mondo ogni due anni. E un Mondiale senza Europa e Sudamerica non è un vero Mondiale», ha ribadito ancora in tempi recenti il numero uno dell’organo di governo del calcio europeo.

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Il clima di tensione che si è creato sul tema suggerisce quindi che i piani alti dell’organo di governo del calcio mondiale avrebbero potuto mettere i bastoni tra le ruote ad una candidatura d’Oltremanica, da qui la decisione di puntare forte su EURO 2028 (senza rischi di ripercussioni dopo gli scontri prima della finale di EURO 2020 tra Italia e Inghilterra a Wembley) e tornare alla carica per la Coppa del Mondo in futuro, quando i piani per una Coppa del Mondo ogni due anni saranno più concreti o saranno stati abbandonati del tutto.

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