Agcom alla Serie A: per i diritti tv vanno usati i dati Auditel

A partire dal mese di marzo del 2022 Auditel dovrebbe passare a un nuovo stadio della misurazione degli ascolti televisivi: la “Total Audience”. Come riporta Il Sole 24 Ore, si…

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(Foto: Pier Marco Tacca/Getty Images)

A partire dal mese di marzo del 2022 Auditel dovrebbe passare a un nuovo stadio della misurazione degli ascolti televisivi: la “Total Audience”. Come riporta Il Sole 24 Ore, si tratterebbe di un dato unico per dare la misura del consumo di Tv attraverso tutti i device: televisori, pc, smartphone, tablet. Una rivoluzione che promette di fare da linea di demarcazione fra un prima e un dopo della Tv italiana.

Il quotidiano ricorda che non si tratta di un passaggio facile, anche se va detto che già da qualche tempo sono diffusi dati di audience digitali. La rilevazione, iniziata nell’estate del 2019, si limita però a monitorare le connessioni. Quindi attraverso un meccanismo censuario si sa quanti device hanno avuto accesso a un contenuto veicolato attraverso il web o Iptv (nel caso delle smart tv).

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La grande difficoltà sta però nell’essere in grado di stabilire quante persone siano realmente davanti a un device connesso. E siccome i dati Auditel oggi a disposizione fotografano una fuga dei giovani dalla Tv (da settembre a dicembre -30% nella fascia 20-24 anni in prima serata rispetto al 2020 e -18% rispetto al 2019), ci si chiede se si tratti di un calo drammatico o se gli utenti si siano trasferiti sui nuovi device.

L’unica risposta può arrivare dalla Total Audience, la cui prima release dovrebbe essere emessa quindi entro fine marzo. Il sistema, inoltre, potrebbe essere particolarmente utile sull’asse diritti Tv-Serie A. La distanza di risultati sugli ascolti misurati da Auditel (solo su smart Tv) e da DAZN (di Total audience, ma autoprodotti ed elaborati da Nielsen) è stata al centro di polemiche dall’inizio del campionato.

Al di là della chiarezza richiesta dagli investitori pubblicitari, sul punto c’è una questione legata alla legge Melandri che – nel 2018 – ha inserito tra i criteri di ripartizione degli introiti da diritti tv anche gli ascolti, per l’8%. Per questo l’orientamento del Consiglio Agcom – secondo quanto appreso da Il Sole 24 Ore – sarebbe quello di imporre Auditel come currency per stabilire queste audience. Una decisione che, arrivando ora, permetterebbe alla Lega Serie A di tarare le ultime tranche annuali da distribuire ai club.