Ferrero dal carcere: «Mi è crollato il mondo addosso»

«Perché mi trovo qui?». È la domanda che Massimo Ferrero si chiede più volte, al quinto giorno di detenzione. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, l’ormai ex presidente della Sampdoria…

Ferrero contatti Oaktree

«Perché mi trovo qui?». È la domanda che Massimo Ferrero si chiede più volte, al quinto giorno di detenzione. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, l’ormai ex presidente della Sampdoria è è recluso da lunedì scorso nel centro medico del carcere milanese di San Vittore, dov’è stato subito sistemato per rispettare l’isolamento e la quarantena contro il Covid-19.

«Sto scrivendo un libro, devo rimettere mano al titolo e al suo finale», dice Ferrero «Sono preoccupato, perché ho seicento dipendenti sotto di me che adesso rischiano di non avere più un lavoro. E poi ho un altro grande pensiero. Vorrei sentire i miei figli (quelli più piccoli, di cinque e otto anni, Rocco Contento e Oscar, avuti dalla sua compagna Manuela Ramunni, ndr). Non ci sono ancora riuscito. Quando ho chiamato l’ultima volta, loro non c’erano. Reggo questa situazione solamente per loro. A settant’ anni, trovarmi qui mi fa crollare il mondo addosso e non riesco a farmi una ragione di tutto questo».

«Tante persone, anche famose, che io conosco, non hanno mostrato vicinanza al mio caso neppure con una telefonata a mia moglie», la delusione di Ferrero. Che, tra i tanti altri desideri inespressi, chiede quasi per scherzo «di fare un telefonata a Quagliarella». «Anni fa mi avevano accusato di avere preso dei soldi, ci sono voluti sei anni per poi essere prosciolto. Queste cose vanno alle lunghe e poi ti segnano», conclude.