Dirigente Juve: «Pensavamo di raggiungere il Real»

«Pensavamo di raggiungere il Real, ma è stato comunque un sogno bellissimo». Questo uno dei messaggi spediti da un dirigente della Juventus durante l’ultima estate, quando l’indagine sul caso plusvalenze…

Chi è Gianluca Ferrero

«Pensavamo di raggiungere il Real, ma è stato comunque un sogno bellissimo». Questo uno dei messaggi spediti da un dirigente della Juventus durante l’ultima estate, quando l’indagine sul caso plusvalenze ancora non era nota al grande pubblico.

Per il momento, scrive Il Corriere della Sera, prosegue il lavoro di analisi dei documenti sequestrati da parte dei militari del nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle, anche se al momento «la carta famosa» dei presunti compensi arretrati di Ronaldo non è saltata fuori.

Nella giornata di ieri sono proseguite le audizioni delle persone coinvolte nella vicenda, con Paolo Morganti, segretario organizzativo arrivato alla Juve nel febbraio 2019, per due ore davanti ai pm Mario Bendoni, Ciro Santoriello e all’aggiunto Marco Gianoglio.

Al momento, come noto, l’inchiesta segue due filoni: quello penale e quello della giustizia sportiva. La Procura federale ha aperto l’inchiesta da tempo ma senza avere necessari strumenti che possano consentire di scavare a fondo in modo significativo. Le plusvalenze fittizie nel mondo del calcio sono state punite con una penalizzazione.

Il precedente più recente è quello che riguarda il Chievo e il Cesena che si erano accordate per gonfiare alcune valutazioni di giocatori della Primavera. Tutto questo però è stato possibile solo grazie all’inchiesta penale che è riuscita a far emergere chiare intercettazioni che hanno confermato le intenzioni dei due club.

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La Procura di Torino spera di riuscire a consegnare nelle mani della giustizia sportiva gli atti dell’inchiesta nel giro di un mese. Atti che interessano la FIGC e la Consob, che ha già avuto due audizioni in merito con i membri della Covisoc. L’esito delle intercettazioni emerse all’interno dell’inchiesta, potrebbero non avere valenza penale, ma potrebbero essere invece la chiave di volta da consegnare nelle mani della giustizia sportiva.

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