Una bandiera con il logo della Premier League (Photo by Catherine Ivill/Getty Images)

La Premier League è sempre meno inglese, quantomeno per quanto riguarda la proprietà delle società. L’ultima operazione, il discusso affare che ha portato il fondo sovrano saudita PIF ad acquisire la maggioranza del Newcastle, ha aumentato ancora di più il divario tra i patron inglesi e quelli stranieri nel massimo campionato d’oltremanica.

Con lo sbarco di PIF, sono infatti 15 i club che hanno un azionista di maggioranza non inglese, tra statunitensi, cinesi e anche italiani.

Considerando invece i patron che provengono da paesi al di fuori del Regno Unito, invece, il numero scende a 14, visto che il West Ham è in mano al gallese David Sullivan.

L’elenco dei proprietari dei club di Premier League

  • Arsenal: Stan Kroenke (Usa);
  • Aston Villa: Nassef Sawiris (Egitto) e Wesley Edens (Usa);
  • Brentford: Matthew Benham (Inghilterra);
  • Brighton: Tony Bloom (Inghilterra),
  • Burnley: ALK Capital (Usa);
  • Chelsea: Roman Abramovich (Russia);
  • Crystal Palace: Steve Parish (Inghilterra);
  • Everton: Farhad Moshiri (Iran-Inghilterra);
  • Leeds: Andrea Radrizzani (Italia);
  • Leicester: famiglia Srivaddhanaprabha (Thailandia);
  • Liverpool: John W. Henry (Usa);
  • Manchester City: Mansour bin Zayed Al Nahyan (Emirati Arabi Uniti);
  • Manchester United: famiglia Glazer (Usa);
  • Newcastle: fondo PIF (Arabia Saudita);
  • Norwich: Delia Smith (Inghilterra) e Michael Wynn-Jones (Galles);
  • Southampton: Gao Jisheng (Cina);
  • Tottenham: Joe Lewis (Inghilterra);
  • Watford: famiglia Pozzo (Italia);
  • West Ham: David Sullivan (Galles);
  • Wolverhampton: Fosun International (Cina).
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