Barça, tagli fino a 160 mln o niente Messi e nuovi arrivi

Si prospetta un’estate calda in Catalogna, soprattutto dal punto di vista calcistico. Leo Messi è ufficialmente svincolato, e sta disputando la sua prima competizione internazionale senza essere un calciatore del…

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Si prospetta un’estate calda in Catalogna, soprattutto dal punto di vista calcistico. Leo Messi è ufficialmente svincolato, e sta disputando la sua prima competizione internazionale senza essere un calciatore del Barcellona. L’obiettivo del club e del giocatore, al momento, sarebbe quello di prolungare ancora di qualche anno il matrimonio, ma il percorso per il rinnovo sarà più accidentato che mai.

Infatti, come riporta la Gazzetta dello Sport, la Liga impone ai blaugrana un taglio della massa salariale fino a 160 milioni di euro. Si tratta di una cifra decisamente “bassa” per gli standard del club, che non solo impedirebbe al Barcellona di rinnovare Leo Messi, ma addirittura di far saltare gli arrivi già annunciati come Aguero, Depay, Eric Garcia ed Emerson Royal.

La trattativa con Tebas prosegue, anche se non sarà facile per diversi motivi. Da una parte vi è la tensione latente tra il presidente della Liga e i due club, Barça e Real, ancora parte del progetto Superlega. Dall’altra vi è la situazione finanziaria del Barcellona, con debiti lordi che superano il miliardo di euro e perdite che ammontano a metà di quelle totali del campionato spagnolo, che difficilmente lasciano immaginare concessione di qualsiasi tipo.

La corsa contro il tempo è cominciata. Il salary cap del Barcellona si è ridotto del 48% in due anni, passando da 671,4 milioni a 347 milioni di euro. Ora è necessario un taglio ulteriore, per cui non bastano le cessioni come quelle di Trincao (ai Wolves) e Firpo (al Leeds). Il problema rimangono giocatori come Coutinho, Dembélé e Griezmann, costati mezzo miliardo e che hanno reso ben al di sotto della cifra spesa. Il Barça pensa quindi alle svendite, come Umtiti o Pjanic, giocatori che sarebbe disposta a regalare pur di liberare spazio salariale. Il tempo stringe: non c’è spazio per le vacanze nella rovente estate dei blaugrana.