Messi vuole restare, ma per il Barça nodo tetto salariale

Conto alla rovescia in casa Messi. Il 30 giugno infatti il contratto firmato nel 2017 giungerà ufficialmente al termine, e il giocatore sarà ufficialmente senza squadra. Come riporta la Gazzetta…

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Conto alla rovescia in casa Messi. Il 30 giugno infatti il contratto firmato nel 2017 giungerà ufficialmente al termine, e il giocatore sarà ufficialmente senza squadra. Come riporta la Gazzetta dello Sport, la stella argentina ha deciso di restare al Barcellona, nonostante gli screzi e le tensioni di questa estate: fondamentale il cambio alla guida del club, e i rapporti cordiali con il nuovo presidente Laporta.

Tuttavia, l’operazione sarà molto complicata, se non ai limiti dell’impossibile. Messi vuole continuare a guadagnare 50 milioni di euro netti a stagione, ma il Barcellona è sommerso dai debiti e controllato dal fair play finanziario imposto dalla Liga. Il sistema impone un tetto salariale alla luce delle entrate registrate a bilancio da ogni club, evitando così spese eccessive e promesse che non è possibile mantenere ai giocatori.

Il grande problema della trattativa risiede proprio in questa norma. Le entrate del Barça sono state fortemente decurtate dalla pandemia, e di conseguenza bisognerà tagliare anche sugli stipendi. Nel mese di marzo, la Liga aveva fissato a 347 milioni il tetto salariale del club (due anni prima era a 671,4 milioni): semplicemente, al momento non c’è spazio per la Pulce, anche alla luce degli stipendi monstre ancora in essere stipulati durante quella che sembrava l’età dell’oro di Bertomeu.

I Blaugrana stanno trattando con la Liga per trovare una soluzione. Da entrambe le parti vi è l’interesse a risolvere il caso (l’importanza dell’immagine di Messi gioca la sua parte), ma le regole sono chiare e la federazione non ha mai fatto sconti. Difficile che li faccia ora, considerando il clima di tensione tra Tebas e il duo Superlega Barça-Real.