Inter, Lautaro e Hakimi: gli effetti tra plusvalenze e cassa

Il presidente Steven Zhang lo ha detto senza troppi giri di parole. L’Inter ha necessità di mettere a segno «un’ampia plusvalenza alla fine di questo calciomercato», seppur assicurando di voler…

Inter plusvalenze

Il presidente Steven Zhang lo ha detto senza troppi giri di parole. L’Inter ha necessità di mettere a segno «un’ampia plusvalenza alla fine di questo calciomercato», seppur assicurando di voler «mantenere molto competitiva la squadra» per il futuro.

Un’ipotesi, quella del potenziale ridimensionamento della rosa nerazzurra, che rientra tra le motivazioni alla base della separazione con Antonio Conte. Condizione che – senza particolari sorprese – il tecnico salentino non ha accettato, considerando che nella sua carriera di allenatore Conte è sempre stato in grado di imporsi sulle scelte di mercato, per lui funzionali al raggiungimento di determinati obiettivi.

E’ stato così anche nel biennio appena trascorso, quando grazie a calciatori chiave come Lukaku, Hakimi o Barella, tra gli altri, l’ex allenatore della Juventus è riuscito a conquistare uno Scudetto e una finale di Europa League, con l’unico neo di non essere riuscito a superare la fase a gironi di Champions in due edizioni del torneo.

A proposito di plusvalenze, la stampa sportiva italiana ha indicato in Achraf Hakimi e Lautaro Martinez i due maggiori indiziati al sacrificio sul mercato. Dato per punto fermo Romelu Lukaku, e considerando il recente rinnovo di Bastoni, si tratta dei due calciatori che tra cassa e plusvalenza rappresenterebbero le operazioni più significative per l’Inter.

Ma quali sarebbero gli effetti economici di una loro cessione per il club nerazzurro? Quali differenze ci sono tra le situazioni dei due calciatori?

E’ evidente che si tratta al momento di un esercizio di scuola, perchè le nostre operazioni si basano su indiscrezioni della stampa sportiva e non hanno nulla di ufficiale. In questo senso bisognerà inoltre capire se i ricavi eventuali arriveranno tutti assieme o se saranno dilazionati su più anni.

Partendo da Hakimi, il laterale marocchino è stato acquistato appena una stagione fa dal Real Madrid. Il suo costo storico – sulla base di quanto riportato nel bilancio dell’Inter al 30 giugno 2020 – è pari a 40.504.040 euro. Avendo siglato un contratto fino al 30 giugno 2025, la quota ammortamento è pari a circa 8,1 milioni, il che significa che al 30 giugno 2021 il valore netto a bilancio del calciatore sarà pari a 32,4 milioni.

Considerando la cifra che il Psg avrebbe offerto per il calciatore (si parla di 60 milioni di euro, con la possibilità di scatenare un’asta con altri club interessati, tra i quali il Chelsea) e quella che l’Inter vorrebbe fosse messa sul tavolo – circa 80 milioni – la plusvalenza sarebbe garantita in ogni caso: da un minimo di 27,6 milioni a un massimo di 47,6 milioni. Ma fondamentale sarebbe anche la liquidità a disposizione dei nerazzurri e soprattutto la possibilità di saldare al Real Madrid le rate mancanti per l’acquisto dello stesso Hakimi la scorsa estate.

Liquidità che non è una variabile banale per un club come l’Inter, che si è trovata in difficoltà nel pagamento degli stipendi ai calciatori. Perchè se è vero che un bilancio si può ripianare, a fini contabili, attraverso plusvalenze che in alcuni casi non prevedono entrata e uscita di denaro ma solamente scambi, è altrettanto vero che i salari dei giocatori devono essere saldati in denaro, di qui l’importanza della cassa.

Costo storico Ammortamento 20/21 Valore netto giugno 2021
HAKIMI 40.504.040 8.100.808 32.403.232
LAUTARO 28.234.000 5.804.512 11.609.025

dati in euro

Ancora più fruttifera – sicuramente a livello contabile – sarebbe invece un’eventuale cessione di Lautaro Martinez. Innanzitutto, è noto come gli attaccanti vivano solitamente un mercato “a parte”, fatto ci cifre spesso superiori rispetto agli altri reparti di gioco, almeno per quanto riguarda i top player.

Nel caso del “Toro”, l’Inter non sarebbe disposta ad accettare offerte inferiori agli 80/90 milioni di euro, e – secondo la stampa sportiva – ne avrebbe già rifiutata una tra i 40 e i 50 milioni fatta pervenire dall’Atletico Madrid del Cholo Simeone.

Se i desideri dei nerazzurri fossero realizzati, l’Inter non incasserebbe solamente 80-90 milioni freschi necessari alla gestione ordinaria della società, ma a queste cifre metterebbe a referto anche la maggiore plusvalenza della sua storia, che attualmente porta il nome di Mauro Icardi (47,1 milioni di euro).

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Il costo storico di Lautaro, arrivato all’Inter durante la stagione 2018/19, è pari infatti a 28.234.000 euro. La quota ammortamento nel 2020/21 è stata pari a 5,8 milioni di euro, il che significa che il valore netto a bilancio (a giugno 2020 pari a 17,4 milioni) è sceso a 11,6 milioni di euro.

Una cessione per 80 o 90 milioni porterebbe dunque a una plusvalenza monstre pari a 68,4 o 78,4 milioni di euro. Cifre che, allo stato attuale, difficilmente altri calciatori – fatta eccezione forse per Lukaku – della rosa nerazzurra potrebbero garantire alle casse della società.