Report indaga sui legami albanesi di Igli Tare

Vicende giudiziarie, indagini e accertamenti tra l’Albania e l’Italia sfiorano la Lazio e coinvolgono il suo direttore sportivo Igli Tare. Lo riporta il quotidiano La Repubblica, spiegando che alcune anomalie…

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Vicende giudiziarie, indagini e accertamenti tra l’Albania e l’Italia sfiorano la Lazio e coinvolgono il suo direttore sportivo Igli Tare. Lo riporta il quotidiano La Repubblica, spiegando che alcune anomalie emergono da due episodi specifici ricostruiti da un’inchiesta di Report, in onda questa sera.

Il primo affonda nelle evidenze emerse da un’indagine della Procura di Bari e dalle rivelazioni del Gico della Guardia di Finanza che nel novembre 2018 arresta 22 persone legate ai potenti clan Capriati e Parisi. L’indagine porta alla luce un’alleanza tra mafia siciliana, ‘ndrangheta e clan baresi per investire in una rete di sale scommesse, in Italia e all’estero.

L’Albania è una delle terre di conquista per le cosche che si interessano all’acquisto della Top Bast, compagnia che ha 400 sale attive. La società era intestata ufficialmente a Erma Barjami, ma secondo gli uomini della Guardia di Finanza si trattava di un prestanome.

Infatti, nell’ordinanza sottoscritta dalla procura di Bari, si legge che «di fatto, la società è dei fratelli Genti e Igli Tare, rispettivamente console albanese in Turchia e direttore sportivo della società sportiva Lazio».

Ad alimentare i sospetti degli investigatori vi erano anche una serie di contatti intercorsi tra Genti Tare e gli emissari del clan, con tanto di mail che presentavano gli estremi di un possibile accordo. La trattativa avrebbe dovuto concludersi nel 2015, ma il clan barese avrebbe infine rinunciato. I fratelli Tare, di conseguenza, non erano stati indagati.

Tuttavia, la questione non si era chiusa lì, dal momento che un direttore sportivo non può essere proprietario di un’agenzia di scommesse. Di conseguenza, le carte dell’inchiesta vennero inviate alla procura federale della Federcalcio, anche se Igli Tare non venne coinvolto negli accertamenti, dichiarandosi estraneo e «vittima di un tentativo di discredito da parte di soggetti terzi».

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L’inchiesta però non si ferma qui, e analizza anche l’acquisto durante la scorsa finestra di mercato di Vedat Muriqi. L’attaccante ex Fenerbahce sbarca nella Capitale con un’operazione da 17,5 milioni di euro a cui prendono parte quattro intermediari.

Oltre all’agente e all’avvocato del calciatore partecipano anche l’agente Qormemeti, che dispone di pochi atleti ma che è amico di Tare, e i fratelli Gabriele e Valerio Giuffrida. Quest’ultimo per due anni è stato anche sindaco supplente della Lazio Events.