Il Cts è contrario alla riapertura di piscine e palestre

Anche a causa della variante inglese del Coronavirus, il Governo ha scelto la via della prudenza indicata anche dal Comitato tecnico scientifico per le riaperture. E così si allontana la…

Per andare in palestra serve ancora il Green pass? Le regole dal 1° aprile al 30 aprile 2022

Anche a causa della variante inglese del Coronavirus, il Governo ha scelto la via della prudenza indicata anche dal Comitato tecnico scientifico per le riaperture. E così si allontana la data in cui si potrà tornare a usufruire di palestre, piscine e centri sportivi al chiuso.

Secondo le indicazioni degli esperti, scrive la Gazzetta dello Sport, si dovrebbe poter riaprire le palestre e le piscine solo quando il numero di contagi sarà sceso sotto la soglia di guardia di 50 casi per 100 mila abitanti, scenario che permetterebbe alle regioni che riuscissero a raggiungerlo di passare in fascia bianca.

Il problema non riguarda tanto la riapertura delle strutture in sé, ma quello che le riaperture potrebbero significare, considerando che la variante inglese sarebbe più contagiosa del 38% e le stime parlano di una sua diffusione prevalente già entro le prime due settimane di marzo.

«Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un’altra occasione. Venerdì ci sarà una nuova fotografia della situazione, poi vedremo. Abbiamo rappresentato al presidente Draghi i dati e i numeri dal punto di vista scientifico. Noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente», le parole del coordinatore del Cts Agostino Miozzo.

Secondo il Cts, dunque, la struttura del Dpcm che scadrà il 5 marzo sarebbe da confermare, tenendo chiuse palestre e piscine almeno per qualche altra settimana, nonostante le pressioni che arriverebbero da parte di alcune forze politiche che sostengono il premier Draghi.