La dirigente Juventus che investe con i Bush e i Clinton

Chi è Assia Grazioli Venier – C’è una signora nel cda della Juventus che investe insieme ai Clinton e ai Bush. In settimana infatti è apparsa la notizia che Assia Grazioli…

Chi è Assia Grazioli Venier

Chi è Assia Grazioli Venier – C’è una signora nel cda della Juventus che investe insieme ai Clinton e ai Bush. In settimana infatti è apparsa la notizia che Assia Grazioli Venier, cofondatrice di Muse Capital e amministratore indipendente nel board del club bianconero, ha acquistato una quota dei Washington Spirit, squadra della National Women’s Soccer League (NWSL), il campionato statunitense di calcio femminile.

Con lei svariati altri investitori hanno puntato sul team della capitale. E tra questi figurano appunto Chelsea Clinton e Jenna Bush Hager, figlie dei due ex presidenti degli Usa Bill Clinton e Geoerge W. Bush. O altre personalità di spicco come Dominique Dawes (ginnasta vincitrice della medaglia d’oro olimpica), Tom Daschle (ex leader della maggioranza al Senato), Bonnie McElveen-Hunter (ex ambasciatrice in Finlandia e prima presidente della Croce Rossa americana) ed Estee Portnoy (portavoce di Michael Jordan e Senior Executive nel Family Office dell’ex campione dei Bulls).

D’altronde anche altre celebrities hanno investito nel calcio Usa al femminile. La tre volte campionessa di tennis del Grande Slam Naomi Osaka è diventata proprietaria del North Carolina Courage, che ha vinto campionati consecutivi nel 2018 e 2019. La NWSL ha inoltre annunciato a luglio di aver assegnato i diritti esclusivi per portare una squadra a Los Angeles a un gruppo di azionisti che include la 23 volte vincitrice di tornei del Grande Slam Serena Williams e la vincitrice dell’Academy Award Natalie Portman. Soprannominata “Angel City”, la squadra di Los Angeles è l’undicesima franchigia del campionato. Anche la grande tennista Billie Jean King e la campionessa olimpica di sci Lindsey Vonn ne sono investitori.

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Chi è Assia Grazioli Venier – Da Spotify alla Juventus

La manager è nata a Roma, ma a partire dall’età di 9 anni Assia Grazioli-Venier è cresciuta negli Stati Uniti. Ha una laurea con Honoris alla Columbia University di New York e un master in Emerging Leaders alla London Business School.

Grazioli Venier è stata consulente senior di Spotify dal 2010 per oltre sette anni, dove ha partecipato a iniziative strategiche globali che hanno contribuito alla crescita e all’innovazione della società. Diventando nel 2012 membro indipendente del cda della Juventus. Nello specifico nel club bianconero fa parte del comitati auditing e di quello sulla remunerazione.

Nel 2016 ha lanciato con Rachel Springate la società Muse Capital: un fondo d’investimento focalizzato su finanziamento e consulenza di start-up tecnologiche, capaci di creare prodotti di prossima generazione dalla tecno-finanza all’assistenza sanitaria, all’entertainment. L’obiettivo è quello di riconoscere il valore delle piccole imprese prima dei grossi investitori.

Da novembre è anche membro del cda di Marquee Raine Acquistion Corporation, un veicolo di investimento (spac) destinato alla raccolta di capitali di rischio attraverso la quotazione con l’obiettivo di investire in una o più società operative esistenti.

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La manager parla fluentemente quattro lingue e ha vissuto a New York, Londra, Milano e Stoccolma prima di approdare a Los Angeles dove attualmente vive. Non male per una persona dislessica, che è stata vittima di un grave incidente in macchina e che ha affrontato una doppia mastectomia per un cancro al seno.

«Cerco di comunicare le mie difficoltà in ogni occasione pubblica anche attraverso i social. Tutti soffrono, ognuno di noi affronta quotidianamente delle sfide. Ma credo che trasformare gli ostacoli in opportunità sia proprio ciò che ci conduca ai nostri più grandi successi. Sono molto orgogliosa di essere sopravvissuta alle difficoltà che ho incontrato, e questo mi dà la grinta per superare tutto ciò che la vita mi presenta», ha dichiarato alla rivista L’Officiel aggiungendo: «Ricordo solo alle donne di programmare una mammografia, è nostro dovere dare il meglio. Sta a noi creare i presupposti della vita che vogliamo vivere».

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