«Le European Leagues (leghe europee ndr) hanno tenuto oggi un consiglio di amministrazione e una riunione generale con tutti i loro membri per discutere l’evoluzione delle competizioni europee per club dal 2024 in poi».
Si apre così una nota dell’associazione a proposito della riforma della UEFA Champions League, della quale sono stati svelati oggi i dettagli. «Le leghe europee – prosegue il comunicato – accolgono con favore il processo di consultazione guidato dalla UEFA e ritengono che la visione basata sul cosiddetto “Swiss Model” sia un miglioramento rispetto alle proposte più radicali emerse nel 2019».
«È probabile che lo sviluppo delle competizioni susciti maggiore interesse, ma il loro impatto a lungo termine sull’ecosistema del calcio europeo deve essere attentamente considerato prima di prendere qualsiasi decisione.
Le leghe europee hanno sollevato forti preoccupazioni per un numero maggiore partite in un sistema così flessibile in un calendario già molto congestionato. Hanno anche messo in dubbio il possibile impatto dell’accesso e delle componenti commerciali sull’equilibrio sportivo e finanziario dei campionati nazionali. Infine, hanno discusso diverse opzioni riguardanti la ridistribuzione delle risorse.
Le leghe europee non vedono l’ora di lavorare con la UEFA e le altre parti interessate per discutere ulteriormente tutte queste importanti questioni al fine di trovare il miglior risultato possibile per il calcio europeo».
A proposito del numero di incontri per ogni singola squadra, la proposta prevede 10 incontri ciascuno nel girone unico. Su queste basi, un numero di 8 partite per club potrebbe essere il giusto compromesso tra la proposta della UEFA e quanto richiesto dalle leghe.