Macron ha uno 0,3% in più di Stellantis. I soci francesi potenzialmente primi azionisti

Lo Stato francese ha uno 0,3% in più di Stellantis.  E’ quanto ha rivelato oggi il quotidiano finanziato Mf spiegando che sinora Parigi era…

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Lo Stato francese ha uno 0,3% in più di Stellantis.  E’ quanto ha rivelato oggi il quotidiano finanziato Mf spiegando che sinora Parigi era stata sempre accreditata di una quota del 6,2% nel gruppo automobilistico nato dalla fusione fra Fiat-Chrysler e Peugeot.

In realtà da documenti ufficiali risulta che la partecipazione del governo transalpino è superiore e si attesta al 6,5%. “Infatti se è noto che il 6,2% è in mano a Bpifrance, veicolo di investimento pubblico. Un altro 0,3% del capitale – e qui sta la novità – è però in mano alla Cdp francese, la Cdc. Si tratta di oltre 9 milioni di azioni ordinarie di Stellantis che Cdc ha ottenuto in virtù della partecipazione indiretta in Peugeot detenuta tramite le controllate Cnp Assurances e La Banque Postale”.

Alla luce di questa novità è possibile rileggere anche i pesi all’interno dei grandi soci di Stellantis.

Al momento Exor, la hodling della famiglia Agnelli-Elkann (che controlla tra le altre anche Ferrari e la Juventus) ha il 14,4% di Stellantis è ne e il primo azionista singolo. Mentre i soci francesi possono vantare il 6,5% del governo di Parigi oltre al 7,2% della famiglia Peugeot per un totale del 13,7%.

Attenzione però. I Peugeot hanno un’opzione a salire nel capitale sino all’8,5% e quindi potrebbero portare le partecipazioni complessive dei soci transalpini al 15%. Ovvero a una quota superiore a quella di Exor.

Va detto che in base agli accordi di fusione Bpifrance ha facoltà di ridurre del 2,5% la propria quota, ma il parziale disimpegno di Parigi da Stellantis non pare all’ordine del giorno.

Infine a completare la trazione francese della fusione non va dimenticato che il cda di Stellantis è composto da 11 membri:

  • cinque di nomina Fca, tra i quali il presidente John Elkann e Andrea Agnell, presidente della Juventus
  • cinque di nomina Peugeot
  • più il ceo Carlos Tavares, ex amministratore delegato di Peugeot

Insomma un sei a cinque per i soci d’Oltralpe.