Juventus-Sochaux, il derby calcistico di Stellantis

Con l’assemblea speciale degli azionisti titolari di voto doppio di Psa è stata data l’approvazione ufficiale alla nascita di Stellantis, la nuova società che riunisce Peugeot e Fiat Chrysler Automobiles…

Juventus Sochaux Stellantis

Con l’assemblea speciale degli azionisti titolari di voto doppio di Psa è stata data l’approvazione ufficiale alla nascita di Stellantis, la nuova società che riunisce Peugeot e Fiat Chrysler Automobiles (Fca) e che sarà il quarto gruppo automobilistico al mondo.

L’aggregazione, da oltre 44 miliardi di capitalizzazione, siglerà l’unione di due dinastie imprenditoriali che da sempre si stimano. Basti pensare che nella primavera 2019 John Elkann, il presidente di Fca, era a Parigi per siglare la fusione con Renault (poi saltata per l’opposizione in extremis del governo francese) e qualche sera prima della riunione decisiva andò a cena con Robert Peugeot, erede della dinastia della Franca Contea, quasi a scusarsi del fatto che Fca stesse convolando a nozze con l’eterno rivale.

Oltre alle auto, tra i denominatori comuni che uniscono il gruppo francese all’azienda che fa parte del gruppo Exor (controllato dalla famiglia Agnelli) c’è anche il calcio. La holding degli Agnelli-Elkann, infatti, controlla – come noto – il 63,8% della Juventus.

Sul fronte francese invece, la famiglia Peugeot lega il proprio nome alla storia del Sochaux fino al 2015. Il club transalpino milita oggi in Ligue 2 ed è stato fondato nel 1928 per iniziativa di Jean-Pierre Peugeot, erede della famosa casa automobilistica, il quale intendeva costituire una compagine calcistica di alto livello.

Una mossa che riuscì negli anni Trenta, quando giunsero due vittorie in campionato (1935 e 1938), arricchite da un secondo posto (1937) e da una vittoria in Coppa di Francia (1937). In quell’occasione ogni calciatore ricevette in premio una Peugeout 201 coupè.

Altri risultati sportivi di livello sono un secondo posto in campionato nel 1980, e la semifinale di coppa UEFA l’anno successivo, ma il Sochaux non riesce nel tempo a diventare quella grande squadra sognata da Jean-Pierre Peugeot. Per tornare a sollevare un trofeo bisogna infatti attendere il 2003, quando il club vince la sua prima Coppa di Lega. Nel 2007 arriva la vittoria in Coppa di Francia, settant’anni dopo l’ultima volta.

Se quella che lega la famiglia Agnelli alla Juventus è una storia fatta di successi sportivi e di un club riconosciuto a livello mondiale, il rapporto tra Pegeout e Sochaux – dove sorge uno degli storici stabilimenti dell’azienda – è una sorta di “favore” alla città di origine (la sede del gruppo è da anni a Parigi), un legame affettivo che ha tenuto insieme la famiglia e la società calcistica fino al 2015.

Michel Platini e Bernard Genghini (Photo credit should read -/AFP via Getty Images)

Proprio quell’anno, in seguito al salvataggio di Peugeot operato dal governo francese, la famiglia dovette cedere alcuni asset non facenti parte del core business.

Peugeot già dagli anni ‘90 aveva inoltre avviato una collaborazione industriale con i produttori cinesi di Dongfeng, e gli anni 2000 vedono la nascita di nuove partnership per sostenere i costi produttivi di un settore che non più redditizio come un tempo.

Il risultato è meno attenzione al calcio e al club in particolare, che retrocede in Ligue 2 (la Serie B francese). Il 7 luglio del 2015 arriva l’ufficializzazione della vendita del Sochaux al gruppo Ledus di Hong Kong (che rivenderà a sua volta al gruppo cinese Nenking nel 2020), con la scomparsa del leone Peugeot dallo stemma della squadra e della casa automobilistica dal calcio giocato.

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E’ la fine di un’era per una società che ha annoverato tra le sue fila anche calciatori noti come Bernard Genghini, Campione d’Europa con la Francia nel 1984 (nella foto sopra, l’unico a cui Platini concedeva di battere i calci di punizione). Oppure Jeremy Menez (oggi alla Reggina), che in Serie A ha vestito le maglie di Milan e Roma.

Ma anche Jérémie Bréchet meteora dell’Inter della stagione 2003/04, Stéphane Dalmat (sempre ex nerazzurro) e Mourad Meghni (ex Lazio e Bologna) e per concludere giocatori dell’epoca recente come Ivan Perisic (per un periodo anche nelle giovanili della società) e Lucièn Agoume (che ora gioca nello Spezia ma di proprietà dell’Inter).