L’attaccante del Real Madrid e della nazionale francese, Karim Benzema, comparirà in tribunale per essere giudicato nella vicenda del presunto ricatto al collega Mathieu Valbuena nel 2015, in relazione a un videotape a luci rosse con immagini del calciatore (oggi all’Olympiacos).
L’accusa è quella di “tentato ricatto”. Benzema è sospettato di aver esortato il suo ex compagno di nazionale Valbuena a pagare alcuni personaggi della malavita che minacciavano di diffondere un suo video in cui era stato ripreso in momenti di intimità. Altri quattro individui sono stati rinviati a giudizio insieme a Benzema.
Come detto, la vicenda – che costò anche il posto in Nazionale al giocatore – risale al novembre 2015, quando l’attaccante franco-marocchino viene indagato nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria nata dalla denuncia di Mathieu Valbuena, che nel giugno 2015 aveva dichiarato di aver ricevuto una telefonata anonima in cui gli veniva richiesto di pagare la somma di 150 mila euro, affinché non venisse diffuso un filmato nel quale intratteneva rapporti sessuali.
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Il 5 novembre del 2015, dopo un fermo di 24 ore nei locali della polizia giudiziaria di Versailles, Benzema avrebbe confessato di aver ricattato il suo compagno di squadra Valbuena. La notizia tuttavia viene smentita dal legale del calciatore. Il 10 novembre dello stesso anno, l’emittente Europe 1 ha reso noto il contenuto di un’intercettazione telefonica del 6 ottobre in cui Benzema, parlando con un suo amico di infanzia, avrebbe dichiarato di aver avuto un ruolo attivo nella vicenda.
Nel luglio 2020, è stata presa infine la decisione di mettere sotto processo l’attaccante del Real Madrid con l’accusa di “complicità” in tentativo di ricatto. Dopo mesi e mesi di indagini, gli inquirenti sono dunque convinti che Benzema abbia realmente fatto pressioni sull’ex compagno di nazionale, con l’intento di convincerlo ad assecondare e pagare i ricattatori.