Nuovo stadio Roma – La famiglia Friedkin si muove a fari spenti dal suo arrivo in Italia, dopo l’acquisizione della Roma da James Pallotta. Anche sulla questione stadio, prediligono il silenzio e i «no comment».
Come riportato nelle scorse settimane, la pista Tor di Valle si è congelata. Potrebbe considerarsi già abbandonata forse, visto il costo dell’operazione per l’acquisto dei terreni (pignorati) di proprietà dell’Eurnova di Luca Parnasi, costruttore arrestato per corruzione: 1 miliardo di euro.
Nuovo stadio Roma – Rothschild si propone come mediatore
Una novità che – come sottolinea l’edizione capitolina de La Repubblica – ha rimescolato le carte e messo sull’attenti l’intero panorama politico e finanziario capitolino, e non solo. Infatti si è fatta avanti Rothschild, che si è proposta come intermediaria per il trasloco dello stadio, tramite i suoi vertici italiani: l’amministratore delegato Alessandro Daffina e il vicepresidente Paolo Scaroni, presidente del Milan. Una mossa a sorpresa visto il ruolo della banca d’affari come advisor di Vitek nell’operazione Tor di Valle.
La suggestione, nello scambio a cui parteciperebbe anche lo stesso Vitek, sono i terreni di Tor Vergata, destinati a finire nel patrimonio del Demanio. Il governo ha stanziato 25,8 milioni di euro per chiudere la convenzione firmata dall’università con la Vianini del gruppo Caltagirone nel 1987 e saldare le pendenze per la Vela di Calatrava. L’altra opzione, già sondata dalla Roma di Pallotta, potrebbe essere Fiumicino.
L’imprenditore ceco si era proposto come socio nell’acquisizione della Roma, ma i Friedkin hanno declinato l’offerta. Ora l’immobiliarista, che per l’area di Tor di Valle ha già firmato un preliminare di acquisto, rischia di ritrovarsi con un pessimo affare tra le mani se il pressing dei suoi advisor fallirà.
Nuovo stadio Roma – L’opzione Flaminio
Per costi (350 milioni di euro), a livello estetico e per riattrarre i tifosi romanisti dopo anni di espansione del brand a livello internazionale, i Friedkin puntano ancora al Flaminio, il cui progetto di ristrutturazione sarebbe affidato a Renzo Piano. L’entusiasmo dell’archistar, già sentita dai vertici della Roma per riprendere l’impianto disegnato da Nervi, è contagioso.