Calcio e non solo: i 5 pilastri della nuova strategia Infront

Il nome Infront in Italia è da sempre associato alla negoziazione dei diritti televisivi della Serie A. Ma la società svizzera, guidata da Philippe Blatter e controllata dal colosso cinese…

Pentaphoto_123968

Il nome Infront in Italia è da sempre associato alla negoziazione dei diritti televisivi della Serie A. Ma la società svizzera, guidata da Philippe Blatter e controllata dal colosso cinese Wanda dal 2015, con più di 1.000 dipendenti e 45 uffici dislocato in 16 Paesi nel mondo, ha accompagnato la crescita di tutto il mondo dello sport sin dalla sua creazione nel 2003 attraverso un pacchetto integrato di servizi di consulenza, sponsorship, marketing, produzione e distribuzione televisiva a tutti gli attori del settore: siano esse federazioni (come la stessa Fifa o la Uefa), enti intermedi (come ad esempio le Leghe) oppure i singoli club.

In Italia, in particolare, negli anni è stata tra i pionieri della commercializzazione del calcio in tv e ancora oggi, trae dal pallone la maggior parte dei ricavi a livello nazionale. Sia in qualità di Advisor della Lega Serie A (il contratto scade con la stagione 2020/2021) – in cui Infront oltre che a fare da consulente per la Lega, gestisce anche i diritti d’archivio della maggior parte dei club del massimo campionato.

Sia grazie alla gestione completa di diritti di marketing e sponsorship e/o ad accordi commerciali di molti club italiani: 11 di Serie A (Atalanta, Bologna, Cagliari, Crotone, Fiorentina, Genoa, Hellas Verona, Lazio, Parma, Sampdoria e Udinese) oltre a Brescia, Chievo, Lecce, Salernitana, Olbia, Mantova, Palermo e Messina. “Fatto 100 il nostro fatturato in Italia, il calcio rappresenta al momento circa 70% dei ricavi”, spiega a Calcio e Finanza, Alessandro Giacomini, Managing Director di Infront Italy.

La strategia attuata già da qualche anno è quella di diversificare, sia per conquistare nuovi mercati, sia per essere meno esposti al rischio, che, come impone la teoria economica, si riduce se si investe su più asset. “Detto che il calcio resta e resterà importante, la nostra strategia prevede un maggior bilanciamento delle entrate sviluppando altri quattro canali: sport invernali, sport estivi, personal and corporate fitness e produzione digitale.

Alessandro Giacomini (foto Infront)

“Questi sono i dettami di gruppo a livello mondiale e noi li stiamo seguendo anche in Italia, con importanti partnership”, continua Giacomini. Non a caso, tra i partner di Infront compaiono anche, per quanto riguarda l’attivazione di partnership in Italia, la Nba, il campionato statunitense di pallacanestro che oltre ad essere il torneo numero uno del secondo sport più praticato  al mondo, rappresenta uno dei tornei meglio commerciabili in tutto il pianeta visto le star indiscusse che vi giocano. E nello stesso tempo la società svizzera è anche Advisor della LegaBasket di Serie A, ovvero il campionato italiano della palla a spicchi.

Non solo, ma il focus è anche quello di espandersi negli sport, il cui seguito è legato a fasce di popolazione abbiente, permetterà di servire al meglio sponsor di segmento alto o premium, che tra l’altro fanno già parte dei partner di Infront, come ad esempio Rolex o DS Automobiles. In questo quadro non sorprende il grande sforzo che, per quanto riguarda il canale sport invernali, il gruppo svizzero sta facendo sulla Coppa del Mondo di Sci dove da sempre è uno dei gestori dei diritti.

E, a livello italiano, tantomeno stupisce che Infront sia l’Official Advisor per quanto riguarda i media, il marketing e l’hospitality della Federazione Italiana Golf, con un accordo undecennale e per la quale ha recentemente gestito il 77° Italian Open di golf che si è disputato sul green del Golf Club di Pozzolengo, a due passi dal lago di Garda. Una manifestazione che ha richiesto grandi capacità organizzative e grande esperienza visto le limitazioni imposte dalla pandemia.

Nello stesso tempo, seguendo le indicazioni strategiche provenienti da Zug, un’attenzione sempre maggiore sarà devoluta ai canali personal and corporate fitness e produzione digitale. In questo quadro è evidente che la pandemia ha avuto un effetto immediato sul segmento della personal fitness, che punta molto per esempio sulle maratone (quella di Roma appartiene al portafoglio Infront).

“È un grande peccato perché questo canale ci permette un modo diverso di generare ricavi. Oltre alle sponsorizzazioni infatti guadagniamo sulle tariffe di iscrizione alla gara. E per noi questo è un orizzonte del tutto nuovo, che però potremo sperimentare solo quando la pandemia sarà terminata e il mondo sarà tornato alla normalità”, spiega Giacomini.

Mentre il Covid non dovrebbe intaccare più di tanto l’attività dell’area di produzione digitale, che coinvolge progetti come quello del campionato eSports Serie A (anch’essa nel portafoglio Infront), Runcard e altre app specializzate per gli sportivi, oltre a servizi innovati per quanto riguarda lo sfruttamento pubblicitario via telematica del campo di calcio (cartellonistica digitale, led, ecc). Soprattutto, però, i tempi difficili legati al Covid possono riportare a mettere nella giusta luce il lavoro di Advisory e di chi lo sa fare.

“Il nostro know how nell’organizzazione di manifestazioni sportive emerge proprio in momenti di difficoltà” spiega Stefano Deantoni, Marketing Director di Infront. “Negli anni, noi ci siamo accorti di una sorta di legge non scritta che regola questo business: capita spesso infatti che, in virtù del nostro contributo, il totale delle sponsorizzazioni salga di un certo livello. Dopo qualche anno gli organizzatori si domandano: ma perché non ci tratteniamo l’intero valore e non rinnoviamo l’accordo con l’Advisor? Storicamente quello che succede è che per qualche anno gli organizzatori riescono a restare sul livello che noi gli avevamo garantito, sulla scia di una sorta di onda lunga delle cose”.

Stefano Deantoni (foto Infront)

“Ma poi il livello totale delle sponsorizzazioni inizia a calare. E molte volte gli stessi organizzatori che avevano lasciato scadere il contratto, tornano da noi. Questo dipende anche dal fatto che avere una struttura specializzata interna nella vendita e commercializzazione dei diritti media e marketing è piuttosto costoso. Noi possiamo ottimizzare questa struttura su più clienti e individuare sul mercato i professionisti migliori per servire tutti i nostri partner”, continua Deantoni che poi precisa: “ovviamente in tempi di pandemia questo periodo di onda lunga si fa molto più breve”.

D’altronde, Infront può vantare una lunghissima esperienza in questo settore. Fondata nel 2003, ma con una storia che risale al 1973, la società, ora guidata da Philippe Blatter è una delle poche aziende che, in virtù di un team di oltre 1.000 specialisti, offre tutto quello di cui il partner di un evento o un partner commerciale ha bisogno per il successo della sua attività: soluzioni digitali innovative, soluzioni operative di alto livello per gli eventi, distribuzione dei diritti media a livello internazionale, vendite e attivazioni di sponsorizzazioni, produzione media all’avanguardia.

[cfDaznWidgetSerieA] 

In questo, poche realtà nel settore vantano un’esperienza simile nell’assistere federazioni sportive internazionali – Infront ha alcuni dei rapporti contrattuali di più lunga durata nel settore, in essere da oltre 35 anni. E ora può contare su un portafoglio di partner di prestigio come oltre ai citati Rolex e DS Automobiles compaiono colossi come Renault, Generali e Pirelli solo per citarne alcuni.