Il Benevento spinto...dall'eolico e dal patron Vigorito

Il Benevento dei record non si ferma e ritorna dopo due anni in Serie A. Una stagione di totale dominio per i giallorossi guidati da Pippo Inzaghi, capaci di conquistare…

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Il Benevento dei record non si ferma e ritorna dopo due anni in Serie A. Una stagione di totale dominio per i giallorossi guidati da Pippo Inzaghi, capaci di conquistare la matematica certezza della promozione con ben 7 turni d’anticipo, battendo 1-0 lo Spezia.

La seconda promozione in Serie A nel giro di quattro anni ha un segreto: l’energia eolica. Oreste Vigorito (nato ad Ercolano nell’ottobre 1946, con doppia Laurea: in Giurisprudenza e Lettere e Filosofia) è uno degli imprenditori più noti in Campania grazie al vento: nel 1993 ha infatti fondato ad Avellino la IVPC (Italian Vento Power Corporation). È considerato una sorta di pioniere in Italia dell’energia eolica (tanto da diventare presidente onorario dell’ANEV, Associazione Nazionale Energia del Vento). La sua holding, la Maluni Srl, raggruppa tutte le aziende del gruppo.

Tramite la Maluni Srl controlla anche altri investimenti, difatti oltre al Benevento Calcio Srl, ha interessi anche nel settore alberghiero, informatico, e dell’editoria, dato che è il direttore editoriale del sito Ottopagine.it Parliamo di una holding che nel 2018 ha chiuso il bilancio con un fatturato di 132 milioni (con una perdita di 4 milioni) e un patrimonio netto di 79 milioni di euro.

Una proprietà solida, di cui ha tratto beneficio anche la società giallorossa, considerando che ha chiuso gli ultimi due bilanci con una perdita aggregata di oltre 30 milioni di euro: -17,1 milioni nel 2018, con ricavi per 40 milioni a fronte di costi per 55,8, e -13,9 milioni nel 2019, con ricavi per 24,4 milioni e costi per 37,8 milioni. uUna contrazione dovuta all’esaurimento del paracadute nella retrocessione dalla Serie A (+9,4 milioni) e dalla mancanza dei diritti tv della Serie A (-25 milioni) che in generale, incidono tanto nelle società calcistiche di qualsiasi ordine e livello.

Da sottolineare anche il grande sforzo per allestire una squadra molto competitiva con un costo per il personale (parliamo degli stipendi dei giocatori) che nel 2018 era di 28,3 milioni è passato nel 2019 a 20,8 milioni di euro, non essendo stato affatto modificato dopo la retrocessione, ma anzi mantenendo per quanto possibile l’ossatura originaria per provare a risalire subito in Serie A. Non sono quindi mancati gli investimenti del presidente Vigorito, che, tramite la sua holding Maluni, ha sempre ripianato le perdite. E la nuova promozione nella massima serie non potrà che aiutare, anche dal punto di vista economico, aspettando nuovi colpi di mercato: dopo l’ex Lilla Loic Remy, si parla anche di Glik e Schurrle.