Preziosi: «Dal Covid danni da 20/30 milioni per il Genoa»

In vista della ripresa del campionato il presidente del Genoa Preziosi, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato della lotta salvezza e delle conseguenze a livello economico causate dalla pandemia.

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Preziosi fondi Serie A

In vista della ripresa del campionato il presidente del Genoa Preziosi, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato della lotta salvezza e delle conseguenze a livello economico causate dalla pandemia.

A Genova, sponda rossoblu, si respira un clima sereno nonostante la 16esima posizione in classifica che vede il club invischiato nella corsa salvezza: «Serve una premessa – esordisce Preziosi -. Questo periodo di stop non ci ha favorito, perché eravamo già in forma prima della sosta. Lo dicono i risultati: abbiamo vinto tre delle ultime quattro gare, prima c’era stata la buona prestazione di Bergamo, preceduta dal pari di Firenze, dove abbiamo sbagliato un rigore e avremmo potuto vincere.

Tutti dati confortanti, con un’origine lontana, perché da gennaio in avanti siamo stati abbastanza sereni. Certo, la ripartenza è sempre un’incognita. Mentalmente abbiamo solo un obiettivo: salvarci il più in fretta possibile. Le qualità ci sono».

“Il naso è fuori dall’acqua, ma è lunga per arrivare ad asciugarsi” sono le parole del tecnico Davide Nicola di cui si è detto che ha in sè un pragmatismo dolce. «Concordo sul termine. Nicola ha modi gentili, ma non è una mia scoperta dell’ultimo momento. Non sapete che già prima del suo arrivo a Udine avevo avuto contatti con lui. La conoscenza c’era, e sarebbe venuto volentieri a Genova. Ma aveva già dato la sua parola all’Udinese. Quei due incontri mi avevano convinto di essere di fronte a una persona perbene e ad un tecnico preparato. Ha modi gentili, ma il gruppo lo segue perché è pragmatico».

Il tecnico è stato capace di azzerare tutto, ridando fiducia pure a chi sembrava fuori dal progetto, come Sanabria, e ai nuovi arrivi voluti fortemente dal presidente che a gennaio ha rivoluzionato la squadra. L’arrivo a sorpresa di Perin, in un ruolo che sembrava coperto. Il ritorno di Behrami, la rivelazione Soumaoro, che con Masiello ha blindato la difesa.

Tornando sul periodo di lockdown Preziosi rivela: «Una situazione come quella ti impone una riflessione che spazia dal calcio alla vita familiare ed aziendale. Non sono un ragazzino rampante: a 72 anni ne ho viste di tutti i colori, quindi ho fatto riflessioni sul senso della vita, sulla volontà di inseguire certi sogni, e quale sia lo spazio che ti rimane nel fare cose che abbiano un’utilità per te e per le persone che ti circondano. Eravamo pronti per andare in Borsa (con la Giochi Preziosi, n.d.r.), stavamo trattando con due fondi e la trattativa era praticamente conclusa. Nelle difficoltà, uno può andare in depressione, altri reagiscono. Le persone si misurano così: io ho reagito, superando anche mentalmente questo problema. Un dramma così enorme ci impone cambiamenti».

Tornando al Genoa, squadra che tiene in Serie A da tredici anni: un record nel Secondo Dopoguerra. Solo altre otto squadre vantano un risultato simile o migliore, ma nonostante questo il rapporto con la piazza non sempre è stato idilliaco. «Nel calcio la riconoscenza non si può riscontrare nel tifoso moderato, che fa il confronto con altre realtà e ha il desiderio di risultati migliori. Si viene giudicati in qualche maniera sulla base dei risultati, ed a volte non bastano tredici anni di sacrifici, personali e della mia famiglia. Mi auguro che prima o poi questo venga compreso: spero che si vada verso un futuro migliore per il Genoa. Laddove ce ne fosse la possibilità, sono pronto a fare un passo indietro. Ma, questo, tutti già lo sanno».

Il bilancio 2019 è stato chiuso con un attivo di 10 milioni, ma dopo il lockdown: “Abbiamo quantificato una prima stima dei danni intorno ai 20-30 milioni. Sky non ha ancora pagato. E poi ci sono gli sponsor, che non hanno avuto la visibilità auspicata. In più si perdono gli introiti della biglietteria, se allo stadio nessuno entra. Bisognerà capire come far fronte a questo danno, un problema di tutti».