«Stanno discriminando Balotelli: dal Brescia mai un tampone»

Anche Mino Raiola si inserisce nella già complicata storia tra Mario Balotelli e il Brescia. L’agente del calciatore ha replicato alle parole di Mattia Grassani, legale di Cellino: «Ma…

Raiola attacca la FIFA

Anche Mino Raiola si inserisce nella già complicata storia tra Mario Balotelli e il Brescia. L’agente del calciatore ha replicato alle parole di Mattia Grassani, legale di Cellino: «Ma Grassani è il nuovo addetto stampa del Brescia Calcio? Mi sembra voglia fare i processi sui giornali invece che davanti ai tribunali».

Dura la risposta dell’agente, che ha poi proseguito: «Ma la verità emergerà. Dirò a Mario di scrivere le mail al signor Grassani la mattina. Il problema è che il Brescia lo fa allenare da solo alle 19. È normale che scriva le mail dopo le 20 quando torna a casa e si rende conto che lo stanno discriminando».

«Comunque – ha aggiunto – non sapevo che il Brescia non avesse ancora pagato il mese di marzo e francamente mi sembra normale che uno possa chiedere di avere lo stipendio dopo 3 mesi che non lo pagano. Mi piacerebbe sapere se il signor Grassani ha fatto pagare le parcelle ai clienti anche a marzo…».

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«Piuttosto – ha concluso Raiola –, a me risulta che il Brescia è l’unica società di Serie A che non ha ancora fatto fare il tampone a un proprio calciatore. Hanno discusso per settimane dei protocolli medici e ora si consente a una società di ignorarli solo per poter lasciare a casa un calciatore. Per colpire uno si mette a rischio tutta la squadra».

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