Inter e Milan provano ad accelerare sul nuovo San Siro, ma la trattativa con il Comune non è ancora conclusa. Resta infatti il nodo volumetrie, legato all’aumento di costi per mantenere l’attuale Meazza.
Come spiegato nel documento presentato al Comune, i club hanno modificato il proprio progetto rispondendo alle 16 osservazioni arrivate da Palazzo Marino. Tra queste, uno dei nodi centrali era il mantenimento dell’attuale Meazza, che rimarrà “nel contesto di un nuovo distretto dedicato al retail, allo sport e all’intrattenimento fruibile 365 giorni all’anno”.
Questa modifica ai progetti iniziali, secondo i club, prevede un esborso che salirà di 75 milioni rispetto alla demolizione prevista nei primi piani. Inoltre, le due società hanno anche dato il loro ok al pagamento della concessione di 90 al Comune fin da subito e non solo al 30° anno, come avevano inizialmente valutato. E, secondo i dati di Inter e Milan, quanto sarà corrisposto all’amministrazione tra canone e valore dello stadio sarà pari a 112 milioni, ovverosia maggiore rispetto al valore dell’impianto stimato dall’Agenzia delle Entrate (circa 96 milioni di euro).
Un aumento dei costi che ha portato ad un aumento delle volumetrie richieste dai club. “La richiesta di rifunzionalizzazione del Meazza determina però un ulteriore aumento dei costi di progetto che (sommato alla rinuncia all’esenzione dal pagamento del canone e al maggiore valore patrimoniale dello stadio Meazza) rende necessario recuperare ulteriori mq per un complessivo di 180.000 mq per garantire la sostenibilità economico-finanziaria del progetto”, si legge nel documento, rispetto ai 165.000 mq previsti. Per quanto riguarda la nuova richiesta, 91.650 mq sono per Uffici, Hotel, Congress Center (già previsti nella delibera approvata dalla Giunta comunale per il pubblico interesse), mentre per il comparto attività sportive, attività commerciali, intrattenimento, leisure, attività culturali, museali le società chiedono 88.350 mq edificabili, legati al mantenimento del Meazza.
Il tema principale diventa così l’indice di edificabilità: secondo il PGT approvato dal Comune non può superare 0,35 mq/mq, mentre il progetto di Inter e Milan, forti anche di quanto previsto dalla Legge sugli Stadi (che garantisce la possibilità di aggiungere opere accessorie anche extra PGT per garantire la sostenibilità economica), con l’aggiornamento attuale si aggira intorno a 0,64 (contro lo 0,63 inizialmente indicato nel primo progetto).
Un nodo non di poco conto, considerando anche la reazione politica. L’assessore all’urbanistica Piefrancesco Maran al Giorno parla di «notevoli passi avanti: il progetto dialoga con il quartiere, prevede la rifunzionalizzazione del Meazza e ha una vocazione agli sport di base. Ma sicuramente c’è ancora da lavorare su alcuni aspetti, quello delle volumetrie su tutti: i numeri presentati non vanno bene. L’indice edificatorio non è quello che ci atteniamo nel progetto di fattibilità».
Secondo il Corriere della Sera, i consiglieri di maggioranza non avrebbero preso benissimo il nuovo progetto, mentre dal centrodestra arriva un applauso: «È positivo che le società vogliano proseguire nell’investimento. Il Comune deve agevolare investimenti privati per favorire la ripartenza» ha commentato il capogruppo di FI, Fabrizio De Pasquale.