Ibra, Mertens e gli altri: servono norme ad hoc su contratti e prestiti

Incombe sul calcio italiano un’altra questione urgente da risolvere, ovvero quella giuridica legata alla scadenza di contratti e prestiti al 30 giugno. Se la Serie A dovesse riprendere e concludersi…

Zlatan Ibrahimovic (Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Incombe sul calcio italiano un’altra questione urgente da risolvere, ovvero quella giuridica legata alla scadenza di contratti e prestiti al 30 giugno. Se la Serie A dovesse riprendere e concludersi tra giugno e luglio, ci si chiede per quale squadra giocheranno i calciatori il cui accordo con il club attuale termina a giugno 2020, o i giocatori che sono in prestito per la stagione 2019/20 da un’altra società, resteranno o torneranno alla “casa madre”. La Gazzetta dello Sport ha messo in evidenza questa problematica che coinvolge la maggior parte delle squadre di Serie A.

Tra i casi più spinosi ci sono sicuramente quelli che riguardano gli attaccanti di Napoli e Milan. Da una parte Mertens, il cui contratto con il Napoli scade al 30 giugno e i tentativi di rinnovo hanno dato esito negativo; dall’altra Zlatan Ibrahimovic che a dicembre ha firmato un contratto fino giugno con rinnovo automatico in base a traguardi personali, anche se il club rossonero sta pensando di rinnovare l’accordo con lo svedese. Altra questione di difficile interpretazione è quella riguaradnte i romanisti Smalling e Mkhitaryan, destinati a tornare rispettivamente al Manchester United e all’Arsenal a fine giugno per la fine del prestito.

Un’altra problematica è quella legata alle date del mercato. Su questo argomento la Fifa aveva inizialmente parlato di una finestra unica da luglio a fine gennaio, per poi ritrattare le proprie dichiarazioni con la correzione di Infantino che ha chiarito che le singole federazioni dovranno delimitare i tempi delle contrattazioni, per evitare sovrapposizioni con il campionato in corso.

Un’altra questione, che si collega sia al tema dei contratti che del mercato, è quella legata alle clausole. Tutte sono fissate seguendo il naturale corso della stagione, per cui molti calciatori possono liberarsi entro le prime 2 settimane di luglio (invece per gli allenatori la finestra è ai primi di giugno). Ma se si dovesse iniziare a giocare sarà possibile ugualmente rispettare quelle date?

Per tutte queste problematiche serviranno norme ad hoc stipulate prima della ripresa del campionato, se questa avverrà. Come riporta il quotidiano rosa, per alcune fonti giuridiche lo slittamento dei contratti per un mese può essere legittimato da un semplice provvedimento federale, invece, appare molto più complessa la questione dei trasferimenti.