Il 64% degli italiani contrario alla ripresa del calcio

La ripresa del calcio professionistico, ancora fermo dopo lo stop imposto dall’emergenza coronavirus, continua a far discutere e divide l’opinione pubblica in Italia

Secondo un sondaggio curato da Izi in collaborazione…

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La ripresa del calcio professionistico, ancora fermo dopo lo stop imposto dall’emergenza coronavirus, continua a far discutere e divide l’opinione pubblica in Italia

Secondo un sondaggio curato da Izi in collaborazione con Comin&Partners, il 64% degli italiani sarebbe contrario alla ripresa dei campionati di calcio professionstici.

La motivazione prevalente, per quasi la metà dei contrari, è che giocare non sarebbe sicuro dal punto di vista sanitario, mentre un terzo crede che rappresenti un settore come tutti gli altri e quindi non debba essere privilegiato l’accesso a test e tamponi.

Il sondaggio, condotto tra il 24 e il 25 aprile, è stato effettuato sui residenti in Italia e il campione ha incluso 1.006 persone intervistate in modalità Cati-Cawi.

Dello stesso avviso sono quanti si dichiarano ”molto” o ”abbastanza” tifosi di calcio, che rappresentano quasi il 60% degli intervistati. Anche fra questi oltre la metà (51%) è contraria al riavvio dei campionati, sia pure a porte chiuse.

Chi si dichiara favorevole alla ripartenza di campionati rappresenta il 36% degli intervistati. Fra questi la metà ritiene il calcio professionistico un volano di crescita economica troppo importante per il Paese.

Mandare avanti i campionati, poi, per il 26% significa evitare che la crisi infligga un duro colpo anche alle società professionistiche.

Solo al 19% dei favorevoli interessa, invece, che sia assegnato un vincitore.

Secondo il 4% degli italiani, infine, il calcio a porte chiuse non sarebbe vero calcio. A decidere le sorti dei campionati nel nostro Paese dovrebbe essere il Governo per il 77% degli italiani mentre per il 15% l’ultima parola spetterebbe alla Figc e per il restante 8% al Coni.

Fra gli appassionati di calcio il 70% ha dichiarato che nei due mesi di quarantena ha sentito molto o abbastanza la mancanza delle partite.

La voglia di calcio tuttavia non è stata colmata in alcun modo dal 44% dei tifosi, mentre il 24% ha visto vecchie partite in televisione, il 17% video in rete e il 15% ne ha parlato con gli amici al telefono o in chat.