L'assocalciatori inglese: «No a tagli se i club possono permettersi di pagare»

La PFA, l’associazione dei calciatori della Premier League, ha inviato una lettera per sollecitare i giocatori a non accettare tagli generici delle retribuzioni, nonostante la pressione pubblica e mediatica a…

Decreto Dignità Premier Liga

La PFA, l’associazione dei calciatori della Premier League, ha inviato una lettera per sollecitare i giocatori a non accettare tagli generici delle retribuzioni, nonostante la pressione pubblica e mediatica a cui sono sottoposti, che chiede ai calciatori di fare la loro parte in questo momento di crisi.

Nonostante molte persone abbiano visto il proprio stipendio ridotto del 20% da parte dei club, i calciatori continuano a guadagnare decine di migliaia di sterline a settimana e sono sollecitati dal PFA a non accettare questi tagli.

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Sono in corso discussioni tra PFA, i rappresentanti dei manager, la Premier League e la EFL per trovare un accordo, ma non si è ancora giunti ad una soluzione per affrontare la situazione. Per questo motivo il governo ha istituito una tassa, la “windfall tax”, che verrà imposta ai club che non ridurranno i salari dei giocatori a fronte del taglio degli stipendi dei dipendenti.

Gordon Taylor, amministratore delegato dell’assocalciatori, ha affermato che il sindacato desidera conoscere la posizione finanziaria precisa di un club prima di accettare qualsiasi riduzione sugli ingaggi, per impedire alle società di capitalizzare sulla pandemia risparmiando il denaro degli stipendi.

Nella lettera inviata a tutti i giocatori la PFA ha spegato: “Abbiamo richiesto di vedere la situazione finanziaria di ogni club prima di offrire consigli ai giocatori sull’opportunità di accettare i termini offerti. Siamo consapevoli dell’opinione pubblica secondo cui i giocatori dovrebbero pagare gli stipendi del resto del personale del club. Tuttavia, la nostra attuale posizione è che, in quanto imprese, se i club possono permettersi di pagare i propri giocatori e il proprio personale, dovrebbero farlo. Nei casi in cui i club avessero le risorse per pagare tutto il personale, il pagamento da parte dei giocatori degli stipendi dei dipendenti servirà solo agli affari degli azionisti del club”.

Sempre nella lettera si legge: “Prima di accettare o firmare documenti proposti del club, è di vitale importanza che le squadre discutano collettivamente le proposte con la PFA.” Un incontro è previsto nelle prossime 24 ore, ma sembra che una soluzioe al problema sia parecchio lonatana dato che i club e il sindacato si trovano su posizione opposte per quanto riguarda l’argomento tagli sugli stipendi.

Il manager del Bournemouth, Eddie Howe, si è già ridotto in modo significativo lo stipendio così come il collega del Brighton, Graham Potter, che insieme al suo staff ha rinunciato volontariamente a parte del salario. andando in contrasto con i consigli del sindacato che è stato preso di mira per la posizione “egoista” da parte di tifosi e addetti ai lavori.