Claudio Gentile: «Non penso si tornerà a giocare»

A Extratime, Su Radio1 Rai, (la trasmissione condotta ogni domenica mattina da Massimiliano Graziani, con la regia di Ombretta Conti) si è parlato di calcio con CLAUDIO GENTILE,

L’ex difensore…

Calcio 2003/20024

A Extratime, Su Radio1 Rai, (la trasmissione condotta ogni domenica mattina da Massimiliano Graziani, con la regia di Ombretta Conti) si è parlato di calcio con CLAUDIO GENTILE,

L’ex difensore della Juventus e della Nazionale parla del momento difficilissimo che sta vivendo il nostro calcio

“Non penso che si arriverà ad un finale di campionato. Sarei felicissimo se si tornasse a giocare, ma non sono molto ottimista. Ci saranno delle responsabilità molto importanti da prendere e non sarà facile trovare una soluzione che vada bene per tutti”.

Il calcio è in rosso per i mancati introiti dovuti all’emergenza Coronavirus. Per ammortizzare le perdite si pensa di decurtare gli ingaggi dei calciatori… qual è il suo pensiero in merito?

 “Anche i giocatori possono aiutare in una situazione così compromessa e rinunciare ad una parte del loro stipendio potrebbe essere un aiuto per ridare vita al calcio. Io mi auguro che si trovino soluzioni perché il mondo senza calcio subirebbe una grave perdita e quindi dobbiamo riportarlo subito ad essere competitivo”.

Gentile, ex tecnico Under 21, è l’ultimo allenatore che ha vinto un campionato europeo con una Nazionale Italiana, oltre alla medaglia di Bronzo alle Olimpiadi, sempre nel 2004.

“Sono l’unico allenatore del calcio italiano, insieme a Vittorio Pozzo, lui nel ’36  e io nel 2004, ad aver vinto una medaglia olimpica. Abbiamo vinto l’Europeo a Giugno e poi il 10 agosto abbiamo giocato la prima partita alle Olimpiadi… Quella medaglia vale ancora di più perché abbiamo avuto solo dieci giorni per scendere in campo,  mentre gli altri si erano preparati per mesi.”

Grandi risultati conseguiti senza ottenere la conferma sulla panchina dell’Under 21, in attesa della quale ha rinunciato ad altre importanti opportunità. 

“Nel 2006 ricevetti una telefonata dalla Juventus che era in Serie B e mi chiedeva di fare l’allenatore. Io sarei andato di corsa, ma per per onestà, di cui mi pentii, perché in questo paese ad essere onesti non si guadagna niente, chiesi ai federali se potevo accettare l’offerta che mi era stata fatta e loro mi dissero di non andare perché appena finiti i mondiali (Germania 2006 n.d.r.) sarebbe arrivata la conferma con l’Under 21. Pochi giorni dopo mi chiamarono dicendomi che ci avevano ripensato e io sono rimasto fuori”.

“E’ stata una cattiveria da parte di alcuni perché non convocavo quelli che mi dicevano di convocare, semplicemente perchè non li ritenevo da Under 21. E sottolineo che 6 ragazzi della mia squadra Campione d’Europa sono diventati campioni del mondo a Berlino due anni dopo… evidentemente avevo lavorato bene per la Federazione. Purtroppo questo è il calcio italiano: se sei uno che non abbassa la testa vieni eliminato”

Gentile è tornato poi a parlare di come annullò in marcatura Maradona e Zico, nelle sfide leggendarie contro Argentina e Brasile , ai Mondiali di Spagna ’82

 Zico era molto simpatico e alla fine ci scambiammo pure la maglia, con Maradona invece  non ho mai avuto rapporti.  Si diceva che io fossi violento in campo, ma non era per niente vero. Sono stato espulso una sola volta in carriera e per fallo di mano. Maradona, invece, fu espulso in quel mondiale spagnolo perché aveva dato un calcio nello stomaco ad un giocatore brasiliano”.