Maurizio Sarri è nell’occhio del ciclone dopo le ultime prestazioni della sua Juventus. Il tecnico ha ricevuto diverse critiche sia sul gioco che sulla solidità della squadra e su di lui si fa sempre più ingombrante l’ombra di Guardiola, nonostante le dichiarazioni del manager del Manchester City in seguito all’esclusione dei citizens dalle competizioni europee per i prossimi due anni.
Gigi Buffon, però, si schiera con l’ex allenatore del Napoli, sottolineando però l’importanza del raggiungimento dei risultati: “Spero resti Sarri, perché vorrà dire che avremo vinto qualcosa. Per cambiare pelle era necessario affrontare un processo diverso e ci vuole tempo. Meglio tenersi Allegri? Era giusto provare qualcosa di diverso per raggiungere i risultati”, ha dichiarato intervenendo durante la trasmissione Le Iene.
Ha poi proseguito parlando delle rivali per lo Scudetto, Lazio e Inter, guidata dall’ex compagno di squadra e allenatore Antonio Conte: “Se l’Inter dovesse andare ancora avanti in Europa League, probabilmente direi Lazio: giocando solo di domenica, potrebbe fare più paura. Antonio è un grande amico, è stato il mio capitano e si è guadagnato il diritto di fare qualsiasi scelta. Io gli voglio bene”.
Per quanto riguarda il suo futuro, l’ex numero uno della Nazionale ha detto: “Non so fino a quando giocherò, di sicuro fino a giugno, poi vediamo”. Sicuramente chiuderà la stagione battendo il record di presenze in Serie A di Maldini, mancandogli una sola partita da giocare.
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Chiosa finale sul caso della battuta al tifoso cinese sul Coronavirus: “È una battuta che rifarei. Era una domanda simpatica per creare empatia. A San Siro ci sono sempre un sacco di tifosi cinesi; quella sera lui era da solo e in un angolino. Per farlo sentire a proprio agio, ho cercato di interagire con lui facendo un paio di autografi e parlandoci. Ho voluto lanciare un segnale in un momento in cui, soprattutto in Italia, c’è tanta intolleranza. Ho voluto spaccare questo muro, tant’è che l’ho pure accarezzato. Chiedo scusa se qualcuno si è sentito offeso”.