Il Manchester City dovrà attendere l’anno nuovo per scoprire il risultato delle indagini della UEFA sulle sue presunte violazioni delle norme legate al Fair Play Finanziario. Lo scrive “Goal”, a proposito del deferimento del club e dei controlli da parte del Club Financial Control Body (CFCB).
Nel mese di dicembre era prevista una riunione della camera giudicante del CFCB, riunione che tuttavia è stata rinviata e che non dovrebbe essere riprogrammata almeno fino alla fine di gennaio 2020. Solo allora i Citizens potrebbero venire a conoscenza di eventuali sanzioni.
La camera investigativa del CFCB ha aperto l’indagine sul City nel mese di marzo, in seguito alle accuse secondo cui il club avrebbe infranto le regole relative al FPF. Accuse fondate su una serie di articoli pubblicati dalla rivista tedesca “Der Spiegel”, a loro volta basati su documenti di Football Leaks.
Il City si è sempre difeso, e a giugno 2019 il club ha depositato un ricorso al TAS contro l’UEFA per l’indagine sulla possibile violazione delle norme del Fair Play. Ricorso che è stato respinto e considerato «inammissibile» dallo stesso TAS, poiché «un ricorso contro la decisione di una federazione, associazione o ente sportivo può essere presentato al TAS (…) se il ricorrente ha esaurito i rimedi legali disponibili prima all’appello, in conformità con gli statuti o i regolamenti di tale organo».
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A maggio, parlando con la stampa, il tecnico Pep Guardiola aveva detto: «Non siamo colpevoli fino a quando non sarà provato. Aspettiamo, se saremo puniti lo accetteremo. Ma ascolto il mio presidente e il mio CEO, mi hanno spiegato perché siamo sotto inchiesta e mi fido di loro».