Highbury (il vecchio stadio dell’Arsenal) come modello per la seconda vita del “Meazza”. Sarebbe questa – secondo quanto riportato da “La Repubblica” – l’idea avanzata ieri da Inter e Milan in un incontro in Comune sul progetto del nuovo stadio da 600 milioni che i due club vorrebbero costruire in zona San Siro, a pochi metri dallo storico impianto.
Del San Siro attuale rimarrebbe in piedi solo una traccia. Non più di un angolo del primo e secondo anello, preservando anche le rampe elicoidali realizzate negli anni Cinquanta. In più, in diagonale sul lato opposto, una delle torri rosse aggiunte per Italia ’90 per sostenere il terzo anello. Nel mezzo un parco e attorno edifici per uffici e negozi disposti sul vecchio perimetro.
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Il sindaco Beppe Sala ha chiesto alle società di spiegare se vi sia la possibilità di mantenere le due strutture, con il “vecchio” stadio ridotto, ma comunque funzionale per le formazioni giovanili e femminili delle due milanesi. Proposta bocciata da Milan e Inter sia sotto l’aspetto tecnico, sia sotto quello della sostenibilità economica.
Secondo la consulenza dello studio di ingegneria ingaggiato dal presidente rossonero Paolo Scaroni e dall’ a.d. dell’Inter Alessandro Antonello, tutta l’area verrebbe «sottoposta a forti stress», che limiterebbero «l’accessibilità dei residenti», paragonabile dal punto di vista «degli impatti acustici, viabilistici» e «della gestione dei flussi della sicurezza» a un big match ma moltiplicato.
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Dal punto di vista finanziario, invece, qualora il “Meazza” dovesse rimanere in piedi, non ci sarebbe più spazio sufficiente per l’intervento edilizio, come consentito dalla Legge sugli stadi, necessario per compensare l’investimento del nuovo stadio.
Previsti per i prossimi giorni nuovi incontri tra Comune e club. Prima che sindaco e giunta si esprimano e dicano se la proposta di Milan e Inter è stata convincente bisognerà comunque attendere il parere del ministero dei Beni culturali: bisognerà capire se ci sia un vincolo architettonico da rispettare e in qual forma.