Due progetti per salvare lo stadio di San Siro e modernizzarlo in modo da rendere superflua la costruzione di un nuovo stadio. In commissione consiliare al Comune di Milano sono stati illustrati ai consiglieri due progetti, realizzati da altrettanti professionisti, un ingegnere del Politecnico e uno studio di architettura.
Come spiega l’ANSA, il progetto dell’architetto Jacopo Mascheroni prevede una riqualificazione di San Siro in 24-36 mesi a un costo di circa 250 milioni. L’ipotesi è quella di valorizzare il primo e il secondo anello, togliere il terzo anello e le torri che lo sorreggono, tornando alla forma di un Meazza anni ’50.
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Al posto del terzo anello sorgerebbe una nuova copertura a forma di diamante, il terzo anello lascerebbe spazio a un anello zero, ricavato grazie ad un abbassamento del campo da gioco e questo permetterebbe di avere una nuova tribuna di circa 3 mila posti sui 4 lati dello stadio.
Questo nuovo San Siro potrebbe vantare dunque tremila posti premium a bordo campo che vanno ad aggiungersi a quelli che già ci sono, cioè circa 6500, per un totale di 9500 posti premium totali, mentre lo stadio avrebbe una capienza di 61.700 posti. Le travi rosse delle torri del terzo anello verrebbero utilizzate per adornare i nuovi boulevard di ingresso allo stadio, che avrà anche una nuova piattaforma per gli ingressi.
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La seconda proposta è stata presentata dall’ingegnere Riccardo Aceti, docente di “Tecnica delle costruzioni” al Politecnico di Milano. Il progetto era già noto perché ha trovato il supporto della Lega al Comune di Milano.
Con un intervento di circa 100 milioni, in 24-36 mesi, verrebbe «decostruito» il terzo anello, «il meno utilizzato», stando alle parole dello stesso Aceti, per realizzare al suo posto una galleria panoramica dove verrebbero spostate le funzioni e i servizi, con il mantenimento delle torri e delle coperture. Il progetto prevede anche un belvedere a 60 metri di altezza. In entrambi i progetti di riqualificazione è prevista per le squadre la possibilità di giocare durante i lavori.