«Milano non è la mia seconda città, è la mia seconda casa. Ho dei ricordi meravigliosi e ci vive una delle persone in cui ho maggior fiducia. L’Italia stessa è la mia seconda casa. Amo gli italiani e la loro genialità. Il mio cuore non è mai andato via dal vostro paese».
Con queste parole, rilasciate in un’intervista a “La Gazzetta dello Sport”, Zlatan Ibrahimovic ha gettato nuova benzina sul fuoco per quanto riguarda il suo futuro. Il calciatore, rimasto svincolato dopo la scadenza del contratto con i Los Angeles Galaxy, viene da tempo indicato come possibile risorsa per il Milan, che potrebbe trovare in lui una soluzione ai suoi problemi di classifica.
Qualora l’operazione si concretizzasse, quale sarebbe l’impatto di Ibrahimovic sul bilancio del Milan? Stando a quanto riportato dalla stampa sportiva, il club rossonero avrebbe offerto allo svedese un contratto della durata di 18 mesi (6+12) con uno stipendio complessivo da 6 milioni di euro (2+4).
Uno stipendio netto da 6 milioni di euro equivale a circa 10,5 milioni di euro lordi. Di questi, 3,5 milioni andrebbero ad impattare sul bilancio 2019/2020, mentre gli altri 7 milioni di euro andrebbero conteggiati sul bilancio 2020/2021.
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Nel caso di Ibrahimovic, con un contratto da 18 mesi le agevolazioni fiscali previste dal Decreto Crescita non possono essere applicate. Va comunque ricordato che i benefici previsti dalla normativa trovano applicazione qualora il calciatore professionista mantenga la residenza in Italia per due anni in seguito al trasferimento.
Dunque, per i giocatori che saranno acquistati nella prossima campagna trasferimenti, tale requisito sarà normalmente soddisfatto qualora gli stessi mantengano la residenza in Italia almeno fino al 2021.