Domenica 24 novembre 2019, all’interno del programma “Tiki Taka – Il calcio è il nostro gioco”, il talk show sportivo condotto da Pierluigi Pardo in onda alle ore 23.55 su Canale 5, è intervenuto l’ex amministratore delegato del Milan e attuale amministratore delegato del Monza Adriano Galliani.
Galliani ha toccato diversi argomenti nella serata, dal possibile ritorno di Ibrahimovic al Milan («Non lo so, in questo momento non gestisco il Milan e non posso rispondere ma sarebbe molto bello»), fino all’ultimo match dei rossoneri con il Napoli: «Ovviamente ho visto la partita perché il mio cuore è rimasto rossonero. Dopo ho visto l’Inter contro il Torino insieme ad Allegri davanti a una pizza. E mi è sembrato che i nerazzurri fossero una macchina da guerra».
Galliani ha parlato anche di VAR: «Dopo il gol di Muntari non dato sono assolutamente favorevole. Dopo quell’episodio sono diventato un fan di qualsiasi tipo di tecnologia legata al calcio. Certamente il VAR va migliorato ma era peggio prima quando non c’era la tecnologia: adesso hai più certezze e meno sospetti. Si può modificare ma non si può tornare indietro. Sono molto contento che ci sarà il VAR anche in Serie B l’anno prossimo. La gente è più tranquilla adesso».
L’ex a.d. del Milan ha poi ricordato di aver provato a portare in società sia Maurizio Sarri, che Antonio Conte. Galliani ha inoltre parlato dell’emozione più bella vissuta in rossonero – la prima Coppa dei Campioni – e della dinastia dei Maldini: «Papà e figlio che alzano la Coppa dei Campioni da capitani non è mai successo in Europa. Cesare la alza nel 1963 a Wembley e Paolo nel 2003 a Manchester. Speriamo che Daniel possa fare la stessa cosa».
Poi, una battuta sul Monza: «Io sono nato e cresciuto al Monza, mia mamma mi portava a vedere il Monza a 5 anni. Quando ho iniziato a lavorare con Berlusconi gli dissi che potevo lavorare tutti i giorni ma dovevo avere la possibilità di andare a vedere il Monza in casa e in trasferta. Non è un passo indietro, il Monza è la mia vita. Può giocare in Serie C, in D o in B ma è casa mia. Sono un po’ come Ulisse che torna a Itaca. Io non sarei mai andato via dal Milan ma il Monza non è un’altra squadra, è la mia vita. Io sono partito dal Monza, poi ho fatto 31 anni di prestito al Milan e sono tornato al Monza».
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Galliani ha parlato anche dell’attuale management rossonero: «Non è giusto che io parli del Milan che è una società gestita da un presidente, Scaroni, che è mio amico, da un amministratore delegato, Gazidis, che conosco dai tempi dell’Arsenal e da due monumenti e amici come Maldini e Boban. Non è giusto che io dica niente sul Milan. Spero e mi auguro che il Milan si riprenda ma non è giusto che ex direttori sportivi del Milan sputino nel piatto dove hanno mangiato. Non va bene, non si fa così».
Chiusura dedicata ai progetti del Monza: «Facciamo solo progetti annuali e quello di quest’anno è quello di andare in Serie B. Brocchi sta facendo molto bene, la squadra sta giocando molto bene, abbiamo un discreto vantaggio e speriamo di mantenerlo fino alla fine».